La sera del 27 settembre Milano ha accolto la sfilata della stilista curda Lara Dizeey, presentata sotto il titolo “Milano brillerà”. Si tratta della prima stilista kurda a conquistare la scena internazionale.
Sulla passerella hanno sfilato trenta modelle indossando abiti tradizionali kurdi reinterpretati da Dizeey. La sua collezione non è stata soltanto un esercizio di creatività e di stile: attraverso i suoi disegni, Lara ha voluto lanciare un messaggio al mondo della moda e alla comunità internazionale, raccontando la storia, la resistenza e il desiderio di pace e indipendenza del popolo kurdo.
Nei suoi modelli ha ripreso simboli identitari e storici: dal castello risalente all’epoca sumera – patrimonio UNESCO dal 2014 – alla figura di Hapsa Khan Naqib, storica attivista per i diritti delle donne e per la libertà del Kurdistan, fino alla bandiera kurda, che ha sfilato sulla passerella milanese come sogno e speranza di uno Stato libero e indipendente.
Un pensiero speciale è stato dedicato alle donne yazide di Shangal, vittime di persecuzioni, e al motto “Jin, Jiyan, Azadî” (Donna, Vita, Libertà), filosofia della resistenza femminile kurda. Vale la pena ricordare – e lo sottolineo con forza – che questo slogan non è nato in Iran dopo l’uccisione di Jina (Mahsa) Amini, come molti credono, ma affonda le sue radici in decenni di lotte e resistenza, per poi diffondersi a livello internazionale proprio in seguito a quella tragica vicenda.
Le donne curde hanno sempre saputo affermare con determinazione il proprio ruolo e la propria forza in ogni ambito. La sfilata di Lara Dizeey è stata dunque non solo un evento di moda, ma un atto politico e culturale, unendo creatività e impegno civile nella difesa dell’identità kurda.
Lara è figlia del celebre cantante e storico Omar Dizeey. Io stessa ricordo quando, da bambina, viveva la persecuzione del regime iracheno e con la sua famiglia fu costretta a fuggire verso la libertà. Quella sofferenza e quei ricordi hanno certamente contribuito a rendere la sua moda un linguaggio di resistenza e testimonianza storica.
In qualità di presidente di UDIK – Unione Donne Italiane e Kurde, esprimo con orgoglio la mia presenza a questo straordinario evento, che celebra l’identità kurda attraverso la moda e la visione innovativa di Lara Dizeey.
Gulala Salih, scrittrice e presidente Unione Donne Italiane e Kurde











