L’incontro di questo pomeriggio presso la sede dell’Associazione “Domu mia” di Muravera ha voluto testimoniare la vicinanza della comunità alla popolazione martoriata di Gaza.
Incontro di adesione anche allo sciopero generale indetto dall’USB che ha visto una partecipazione straordinaria in tutte le città sarde e in molte città italiane.
L’incontro di oggi è stato preceduto nei giorni scorsi da una installazione artistica denominata “Nei loro panni”: fili stesi sopra la strada con appesi dei vestiti (i panni) con i colori della bandiera palestinese.
Sulla parete di un muro adiacente una grande bandiera e un cartello con la scritta:
NEI LORO PANNI – Installazione pro Palestina
La nostra comunità si stringe al dolore della popolazione palestinese. Ci mettiamo nei loro panni, in quel che resta di vite quotidiane sotto il cielo di Gaza, e condividiamo paura e sofferenza.
L’installazione è nata dalla frase: “A Gaza ci sono persone come noi, viviamo sotto lo stesso cielo”. Se le bandiere rappresentano l’identità di un popolo, questa installazione dà forma alla bandiera palestinese con ciò che rappresenta le persone: vestiti, simbolo di vite quotidiane, mettendoci “nei loro panni” ed empatizzando con la loro paura e sofferenza.
Nei Loro Panni è un’opera collettiva ideata, sviluppata, assemblata e installata dai volontari di Domu Mia. #FreeGaza #FreePalestine DOMU MIA.
Un atto vandalico, qualche giorno fa, ha strappato degli indumenti appesi e divelto le bandiere affisse, ma l’installazione è stata ripristinata.

Domu Mia, Muravera – Foto di Pierpaolo Loi
Nel pomeriggio odierno si è tenuto l’incontro “per un momento di riflessione e di solidarietà col popolo palestinese. Insieme per la pace” (dal comunicato diramato ieri). Hanno partecipato una trentina di persone, con la presenza di alcune giovani tra cui una studentessa del liceo di Muravera.
Una conversazione vivace che è iniziata con le domande: “Perché siamo qui? Cosa possiamo fare noi per fermare il genocidio in corso a Gaza?”.
Il dibattito che ne è scaturito ha affrontato il tema del conflitto israelo-palestinese: dal punto di vista storico, dalla prima Nakba alla soluzione finale che si prospetta con l’espulsione e la deportazione della popolazione gazawi dalla Striscia; dal punto di vista morale, la complicità dei governi occidentali, gli USA in testa, col governo israeliano.
Come arginare la violenza in cui siamo oramai immersi, il rifiuto e, talvolta, l’odio nei confronti dell’altro diverso da noi, dei profughi e dei migranti, dei poveri, degli emarginati, il razzismo e la xenofobia. Come contrastare la cultura bellicista, la spinta al riarmo e diffondere la cultura della pace tra le nuove generazioni, sono stati altri passaggi sono state altre tematiche affrontate nella conversazione.
Il No fermo al genocidio e il No alla guerra, a tutte le guerre è stata la conclusione naturale di questo confronto/ incontro, che ha voluto dare il suo apporto alla giornata straordinaria di adesione allo sciopero indetto dall’USB in solidarietà con la Global Sumud Flotilla. Free Palestine! Free Gaza!










