In un mondo che “vende” morte, c’è chi si mette in cammino per promuovere, vivere, costruire, seminare dentro e fuori di noi la pace. Per promuovere il disarmo come forma di convivenza, di convenienza e salvezza del mondo.

E’ un tragico gioco del destino che Marco, una delle anime più importanti del gruppo “In cammino per la pace e il disarmo”, se ne sia andato il 7 agosto, mentre camminava sul sentiero che da Monte Sole lo avrebbe portato come ogni anno a Sant’Anna di Stazzema, il 12 agosto, giorno del ricordo e delle commemorazioni dell’eccidio. La spinta quest’anno era di cercare di sostenere assieme agli altri il rifiuto di riti sempre più vuoti, intrisi di militarismi, di passaggi di aerei da guerra sopra il monumento ai caduti, di inni e parole per la promozione di retoriche militari etc. Il gruppo sarebbe stato presente per sottolineare che la memoria deve essere una cosa viva, non può essere solo un voltarsi indietro per celebrare le colpe degli altri, ma un punto di partenza per capire le nostre colpe, combattere gli orrori di oggi, come in particolare il genocidio a Gaza, le altre guerre guidate e spinte dagli interessi economici e delle industrie delle armi: per prendere consapevolezza delle guerre e dei conflitti che si annidano dentro ognuno di noi.

Poche volte è capitato di trovare così tanta “vita” nella perdita di un amico, di una persona cara, di un riferimento della nostra vita, per tutte quelle persone che condividevano questa esperienza e le iniziative pacifiste, per la famiglia che improvvisamente si è vista strappare via il loro affetto e riferimento più caro.

E per questo che vogliamo ricordare Marco attraverso le sue parole e la presentazione che aveva preparato il giorno prima di fermarsi su quel sentiero, per descrivere questo nuovo cammino assieme agli amici e compagni di sempre ed ai nuovi arrivati.

Le camminatrici e i camminatori per la Pace e il Disarmo, il gruppo che da ormai sedici anni affronta il percorso tra Monte Sole e S. Anna di Stazzema per giungere, il 12 agosto, alle commemorazioni del massacro nazifascista del 1944, ha cominciato ieri il suo percorso, che prevede una serie di eventi e incontri nelle tappe serali.

Questa sera a Porretta Terme presso la Sala del Consiglio in Piazza Libertà 13 ci sarà alle ore 21.00 la presentazione del nuovo libro di Lorenzo Guadagnucci “Un’altra memoria”. Introduce e dialoga con l’autore il Prof. Domenico Campana. Sabato 9 Agosto alle ore 18.00 incontro in presenza con Don Biancalani (Vicofaro) e on line con l’avvocato Gianfranco Schiavone (presidente del Consorzio italiano di Solidarietà) e l’associazione Linea d’ombra (che si occupa dei migranti in arrivo dalla rotta balcanica).

Domenica 10 agosto a Maresca alle ore 17.00 Eriberto Melloni ricorderà Mario Primicerio, studioso pacifista, amico del Medio Oriente, già Sindaco di Firenze, camminatore. Alle ore 21.00 presso il giardino della pensione Mizia ci sarà la proiezione del film “5 broken cameras” dei registi, israeliano e palestinese, Guy Davidi ed Emad Burnat.

A differenza di tutte le precedenti edizioni della Camminata, quest’anno il gruppo non salirà sullo spiazzo delle cerimonie la mattina del 12 agosto. Il gesto, piccolo ma per il gruppo significativo, ha due ragioni di fondo: la prima è la sempre più marcata militarizzazione della cerimonia, che ha portato l’anno scorso addirittura al passaggio di due cacciabombardieri sopra lo spiazzo. Non si possono commemorare le vittime civili del massacro nazifascista con messaggi e simboli che richiamano guerre e massacri futuri. La contestazione dei passaggi più apertamente militaristi della cerimonia non può più bastare, soprattutto oggi. La seconda e principale causa della diserzione dal piazzale, che verrà spiegata e motivata con un volantinaggio, è la denuncia che i principi che sono alla base della conservazione della memoria delle stragi nazifasciste sono oggi calpestati nel genocidio attuato da Israele a Gaza e in tutte le guerre che non possono avvenire se non con il sostegno politico, militare, mediatico del nostro civile occidente privilegiato.

Sarà questo il tema dominante che camminatrici e camminatori affronteranno nel loro dialoghi, in cammino e negli incontri.

A che serve la memoria delle stragi nazifasciste se poi c’è Gaza? Se poi le democrazie occidentali sono complici del genocidio della popolazione palestinese compiuto dall’esercito israeliano?

Il Cammino finirà con la richiesta alle autorità di agire con tutti gli strumenti diplomatici, economici, politici disponibili per fermare l’esercito israeliano. Non bastano più le parole, servono azioni e servono subito. È già troppo tardi.

Altrimenti a che serve la Memoria?
Marco Frigerio

Foto in cammino per la pace e il disarmo 2025, giorno 1

Gruppo in cammino per la pace e il disarmo. Cammino 2025. Primo Giorno
Gruppo in cammino per la pace e il disarmo. Cammino 2025. Primo Giorno
Gruppo in cammino per la pace e il disarmo. Cammino 2025. Primo Giorno
Gruppo in cammino per la pace e il disarmo. Cammino 2025. Primo Giorno
Gruppo in cammino per la pace e il disarmo. Cammino 2025. Primo Giorno
Gruppo in cammino per la pace e il disarmo. Cammino 2025. Primo Giorno
Gruppo in cammino per la pace e il disarmo. Cammino 2025. Primo Giorno
Gruppo in cammino per la pace e il disarmo. Cammino 2025. Primo Giorno
Gruppo in cammino per la pace e il disarmo. Cammino 2025. Primo Giorno
Gruppo in cammino per la pace e il disarmo. Cammino 2025. Primo Giorno