Il 2024 è stato un anno di conferme e trasformazioni per il settore dello Spettacolo in Italia. E’ il Rapporto SIAE 2024, realizzato in collaborazione con PTSCLAS, a fotografare lo stato di buona salute del comparto, con 3,37 milioni di spettacoli realizzati (+6,15% rispetto al 2023), 253,5 milioni di spettatori (+2,25%) e una spesa complessiva che ha superato i 4,02 miliardi di euro (+1,94%). A fronte di un lieve calo della spesa media per spettatore (15,83 euro, -0,3%), il dato complessivo indica una crescita fondata sull’aumento della partecipazione. Tuttavia, il pubblico medio per spettacolo si è ridotto (75,2 spettatori, -3,7%), segnale di un sistema che privilegia eventi di scala più contenuta e diffusa, a scapito delle iniziative di massa. Un nuovo equilibrio, dunque, fra quantità e densità della fruizione. L’offerta resta fortemente concentrata nel settore cinematografico, che rappresenta l’81% degli spettacoli totali (2,7 milioni), ma raccoglie solo il 29% del pubblico e il 13% della spesa. All’opposto, lo sport, con appena il 2% degli eventi, attrae il 15% degli spettatori (38,1 milioni) e genera il 21% della spesa. Ma è la musica dal vivo a trainare l’intero sistema economico: i concerti rappresentano il 2% degli eventi, ma coinvolgono 29 milioni di spettatori (11% del totale) e producono il 25% della spesa, primo settore in assoluto. Nel dettaglio, i concerti pop-rock raccolgono l’83% del pubblico, ma crescono anche generi come il jazz (+18,6%) e la musica classica, che si distingue per una distribuzione stagionale più uniforme. Il Teatro si conferma un pilastro importante: registra un +4,5% di spettacoli e l’incremento di pubblico più alto del macrosettore (+7,2% e 28,3 milioni di presenze), mentre discoteche e sale da ballo, con il 6% dell’offerta, attirano il 13% degli spettatori. Il 2024 ha visto una forte ripresa del cinema tra i giovani: grazie anche al successo dei film d’animazione e a iniziative come Cinema Revolution, attive durante i mesi estivi.
La Lombardia guida la classifica regionale con 620.000 eventi (18% del totale nazionale), 53,6 milioni di spettatori (21%) e 1 miliardo di euro di spesa (oltre il 25%). Seguono Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna, che insieme rappresentano quasi il 60% della spesa complessiva. Tuttavia, emergono segnali positivi anche da aree meno centrali. In termini di crescita percentuale di spettacoli, si distinguono il Friuli-Venezia Giulia (+9,5%), l’Abruzzo (+10,4%) e la Basilicata (+7,5%). Per aumento di partecipazione svettano Molise (+10,1%), Abruzzo (+7,8%) e Valle d’Aosta (+5,9%). Il Nord-Est mostra le performance migliori (+9% eventi, +4,5% pubblico), mentre il Centro Italia, pur crescendo nell’offerta (+7,9%), registra un aumento più contenuto della partecipazione (+1,3%). Si consolida la destagionalizzazione con eventi diffusi durante tutto l’anno, anche in settori stagionali come la musica leggera, i festival o i parchi divertimento. Si consolida la destagionalizzazione con eventi diffusi durante tutto l’anno, anche in settori stagionali come la musica leggera, i festival o i parchi divertimento.
Per quanto riguarda il Cinema, le classifiche al botteghino confermano la forte dominanza delle produzioni statunitensi, sia in termini di incassi che di spettatori, con un accento sulle pellicole di animazione destinate principalmente ad un pubblico di giovani e giovanissimi. Inside Out 2 guida entrambe le classifiche con un margine netto: oltre 6,5 milioni di ingressi, ben distanziato dai successivi Oceania 2 e Cattivissimo Me 4, che si attestano attorno ai 2,6 milioni. Da sottolineare la performance de Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa, unico film italiano nella top ten generale e primo in quella nostrana. Un risultato significativo per una piccola produzione dal grande messaggio sociale. Comicità e Musical dominano invece le top ten teatrali. Oltre ad Andrea Pucci ed Enrico Brignano, trionfatori al botteghino, si confermano beniamini del pubblico Vincenzo Salemme, Angelo Pintus e Teresa Mannino. Interessante anche la presenza dello spettacolo classico Fedra dell’INDA, che dimostra l’interesse del pubblico per il Teatro Antico in chiave contemporanea. Tra i musical spiccano favole immortali come Peter Pan, l’effetto nostalgia di Grease e il recente fenomeno partenopeo di Mare Fuori. Le top ten delle Opere Liriche evidenziano la supremazia dell’Arena di Verona nella scena lirica italiana, con ben sei titoli in classifica sia per quanto riguarda la spesa che per il numero di spettatori. In entrambe le classifiche primeggiano la Carmen e l’Aida, a testimonianza del loro radicamento nella nostra cultura popolare. Se la Scala di Milano occupa le restanti posizioni negli incassi, nella classifica per presenze spiccano anche gli allestimenti presso le Terme di Caracalla e due posti occupati da spettacoli per i più giovani: Il Piccolo Spazzacamino e la Fiaba di Tristano e Isotta, a testimoniare la crescente attenzione del settore verso le nuove generazioni. Come lo scorso anno si registra, invece, il predominio degli artisti internazionali nei concerti di musica pop, rock e leggera in Italia, con eventi che attraggono decine di migliaia di spettatori e incassi milionari, anche grazie ai grandi spazi all’aperto disponibili nel periodo estivo. In cima alle due classifiche troviamo il rock degli AC/DC con oltre 102.000 presenze nell’unica serata emiliana. Milano e Roma si confermano capitali dei grandi eventi, ospitando le esibizioni di star mondiali come Coldplay, Taylor Swift, Metallica e Travis Scott. L’unico artista italiano in grado di inserirsi tra i giganti internazionali è Max Pezzali, con il suo pop nostalgico e transgenerazionale.
“Il 2024, si legge nel Rapporto, si chiude con la fotografia di un settore in salute, che ha saputo reinventarsi per adattarsi alle evoluzioni degli ultimi anni. Restano tuttavia sfide importanti. Il divario territoriale nell’accesso alla cultura rimane ampio e rende auspicabili politiche mirate. La sostenibilità economica di molti operatori, in un contesto di costi crescenti e margini compressi, necessita di nuovi modelli di business. L’evoluzione delle abitudini di consumo, con pubblici sempre più esigenti e selettivi, impone un costante ripensamento dell’offerta”.
Qui il Rapporto: https://d2aod8qfhzlk6j.cloudfront.net/SITOIS/Rapporto_SIAE_2024_e44eb856ed.pdf










