Il 37,5% della popolazione di tre anni e più (più di 21 milioni e 500mila persone) pratica uno o più sport nel tempo libero (Anno 2024). Tra questi il 28,7% pratica uno sport con continuità e l’8,7% saltuariamente. E la tendenza a praticare sport cresce nel tempo: nel 1995 la quota di sportivi tra le persone di tre anni e più era pari al 26,6%. L’incremento della pratica sportiva ha riguardato quasi esclusivamente quella di tipo continuativo, cresciuta di quasi 11 punti percentuali (era il 17,8% nel 1995), mentre è rimasta abbastanza stabile in tutto il periodo la pratica di tipo saltuario e occasionale.
Sono alcuni dei dati del recente dossier dell’Istat su “La pratica sportiva in Italia”. Sono gli uomini a praticare maggiormente lo sport, il 43,4%, mentre fra le donne la percentuale scende al 31,8%. Nel tempo, il graduale aumento della pratica sportiva ha però riguardato di più le donne, al punto che il divario di genere tra i praticanti si riduce da circa 17 punti percentuali nel 1995 a 11,6 punti percentuali nel 2024. Lo sport è un’attività del tempo libero fortemente legata all’età: la passione per lo sport è un tratto distintivo dei più giovani e raggiunge le quote più elevate tra i ragazzi di 11-14 anni (nel 2024 il 75,6%, di cui il 66,7% in modo continuativo e l’8,9% in modo saltuario). A partire dai 15 anni l’interesse per la pratica sportiva inizia invece a diminuire, anche se la quota di praticanti rimane comunque elevata fino ai 24 anni (rispettivamente il 66,1% tra i 15 e i 17 anni e il 53,9% tra i 18 e i 24 anni), per poi diminuire progressivamente nelle età successive. La pratica sportiva scende al 23,3% tra i 65-74enni ed è pari all’8,1% tra la popolazione di 75 anni e più. Da segnalare, tuttavia, il forte aumento proprio nella terza età, considerando che nel 1995 praticava sport solo il 5,3% dei 65-74enni e appena l’1,4% degli ultra-settantaquattrenni. I bambini di 3-5 anni fanno sport meno frequentemente ma, crescendo, lo sport diventa sempre più assiduo fino a toccare il livello più alto tra i giovani di 15-24 anni che, nel 47,6% dei casi, praticano sport in media per tre o più giorni a settimana.
L’attitudine alla pratica sportiva è disomogenea sul territorio. Il Nord-est è la ripartizione geografica con la quota più elevata di praticanti (43,9%), seguito dal Nord-ovest e dal Centro (rispettivamente il 41,7% e il 41,5%). Nelle regioni meridionali e insulari, invece, la pratica sportiva si attesta generalmente su livelli mediamente più bassi (27,9%). Considerando l’ampiezza demografica dei Comuni, i livelli di pratica sportiva sono più alti nei Comuni dell’area metropolitana (42,7%) e in quelli delle zone limitrofe alle aree metropolitane (40,1%). Quote meno elevate interessano, invece, i piccoli Comuni fino a 2mila abitanti (29,7%).
Lo sport è praticato più spesso nelle strutture dedicate, ma cresce la pratica in casa: il 59,5% dei praticanti si esercita in impianti sportivi al chiuso (come, ad esempio, palestre e piscine coperte) e il 36,8% in impianti all’aperto (campi di calcio, di tennis, ecc.), ma cresce la pratica di sport in casa o negli spazi condominiali che in circa 10 anni passa dal 13,5% al 20,2%. L’utilizzo delle nuove tecnologie va a supporto anche della pratica sportiva: il 18,7% degli sportivi (più donne che uomini, 20,9% contro 17,1%) ha dichiarato, infatti, di praticare sport tramite l’ausilio di applicazioni su Internet dedicate al fitness, tramite social network o siti web specializzati di palestre o centri sportivi. L’uso delle nuove tecnologie per la pratica sportiva è poco diffuso tra i giovanissimi fino 14 anni (5,1%), cresce nelle età successive e raggiunge i livelli più elevati tra i giovani adulti di 25-44 anni (29,1%). Non mancano comunque quote di utilizzatori anche tra gli sportivi ultra-sessantaquattrenni (quasi uno sportivo su 10). Il 45,6% degli sportivi è seguito da un allenatore o istruttore in presenza o da remoto (55,2% donne e 38,2% uomini); tale quota diminuisce al crescere dell’età passando da oltre il 78% fra i 3 e i 14 anni a meno di un terzo dai 45 anni in poi.
La graduatoria degli sport praticati vede in cima alla classifica il gruppo che include ginnastica, aerobica, fitness e cultura fisica: lo pratica circa un terzo degli sportivi (33,1%, pari a 7 milioni 133 mila persone). Si tratta di un settore in forte crescita rispetto al 2015, quando coinvolgeva il 25,2% dei praticanti. Il calcio, in tutte le sue varianti (compreso a 5 e a 8), occupa il secondo posto con il 20,3% degli sportivi (4 milioni 327 mila persone). Nonostante resti popolarissimo tra i più giovani – lo pratica quasi un bambino su due tra i 3 e i 10 anni – è in calo costante: nel 2000 rappresentava il 25,7%, sceso al 24,2% nel 2006 e al 23% nel 2015. Al terzo posto si trovano gli sport acquatici e subacquei, scelti dal 18,7% degli sportivi (poco più di 4 milioni). Stabile in quarta posizione il gruppo che comprende atletica leggera, footing e jogging, con il 18,3% dei praticanti, in aumento rispetto al 16,8% di dieci anni fa. Seguono gli sport invernali, su ghiaccio e di montagna, che interessano l’11,3% degli sportivi (2 milioni 428 mila persone), in netta ripresa rispetto al 2015 e tornati ai livelli di inizio anni 2000. Questo incremento è trainato soprattutto da alcune discipline in crescita, come ad esempio il trekking, praticato nel 2024 dal 4% degli sportivi (erano l’1,6% nel 2015). Gli sport ciclistici coinvolgono il 10,7% degli sportivi, mentre quelli con palla e racchetta – tra cui il tennis – rappresentano l’8,5%. Quest’ultima categoria è in crescita, grazie soprattutto al successo del padel, oggi praticato dal 2,9% degli sportivi (pari a 634 mila persone).
Qui il dossier dell’ISTAT: https://www.istat.it/wp-content/uploads/2025/06/La-pratica-sportiva-in-Italia_2024.pdf.










