Negli anni post Covid-19, in seguito alla ripresa delle attività lavorative e scolastiche, si è registrato un aumento progressivo dei lavoratori minorenni (entro il compimento del 18° anno di età, nella fascia 15-17 anni – dipendenti ed indipendenti): 51.845 nel 2021; 69.601 nel 2022; 78.530 nel 2023. Per il 2024 si evidenzia un ulteriore incremento dei lavoratori, proseguendo l’andamento degli anni precedenti con 80.991 unità. Le posizioni con maggiori incrementi sono i dipendenti (esclusi operai agricoli e domestici), gli operai agricoli e i collaboratori e professionisti della Gestione separata (Minorenni lavoratori dipendenti ed indipendenti 15-17 anni, fonte INPS). Sono alcuni dei dati del 3° Rapporto statistico “Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro” presentato da UNICEF Italia in occasione della scorsa  Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile. 

Le regioni con la percentuale più alta di minorenni occupati (15-17 anni) sono: il Trentino Alto Adige (21,63% della popolazione minorenne), la Valle D’Aosta (15,34%), l’Abruzzo (8,46%) seguiti da Marche (7,57%) Puglia (6,24%) e Sardegna (6,24%). Se invece osserviamo la fascia di età entro i 19 anni nel 2023 i lavoratori erano 415.495 (divisi tra 258 maschi e 157mila femmine), rispetto ai 377.440 del 2022 e ai 310.400 nel 2021. L’andamento generale del quinquennio presenta un significativo aumento dei lavoratori dal 2019 al 2023 (+35%). Per ciò che concerne la retribuzione, il reddito pro capite medio settimanale per i lavoratori entro i 19 anni di sesso maschile oscilla da € 297 nel 2018 a € 326 nel 2023, mentre nelle donne passa da € 235 nel 2018 al € 262 nel 2023. Lo stipendio maschile settimanale dal 2018 al 2023 risulta incrementato del 9,8%, mentre quello femminile dell’11,5%. Nonostante il reddito femminile abbia visto un incremento maggiore negli ultimi sei anni, in generale lo stipendio degli uomini si mantiene più alto rispetto a quello delle donne.

Per quanto riguarda i dati relativi alle denunce totali di infortunio del quinquennio 2019-2023 nelle regioni italiane, relativi ai lavoratori minorenni di 15-17 anni, le cinque regioni con le percentuali di denunce più alte sono Lombardia (20,89%), Veneto (12,06%), Emilia-Romagna (10,99%), Piemonte (8,91%) e Trentino-Alto Adige (6,81%), le quali coprono il 59,65% delle denunce di infortunio sul territorio nazionale nel quinquennio esaminato. Tuttavia, i dati presentati non definiscono necessariamente le regioni menzionate come aree di particolare rischio per i giovani lavoratori. La casistica elevata di denunce di infortuni in queste regioni potrebbe essere interpretata come il risultato di contesti in cui è presente una maggiore attenzione alla tutela del lavoro rispetto ad altri territori, che prevede anche la registrazione accurata del numero effettivo dei minorenni impegnati in attività lavorative e degli eventi infortunistici verificatisi. Gli infortuni mortali accertati positivi, definiti con Decisione Istruttoria (Dettaglio Dataset Registri di esposizione, INAIL), non contemplano gli infortuni con esiti mortali che rientrano in queste categorie: Carenza di documentazione valida, Difetto Occasione di lavoro, Persona non tutelata, Attività non tutelata, Morte non riconducibile all’evento, Altre cause di negatività. Di conseguenza, gli infortuni accertati positivi con esito mortale sul lavoro sono stati 46, di cui 2 tra i minori di 15 anni e 44 nella fascia di età 15-19 anni. Da settembre 2023 è stata estesa la tutela INAIL agli studenti di scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado; pertanto, è stato possibile avere anche il dato specifico delle denunce degli infortuni “lavorativi” accaduti in ambito scolastico o in itinere da e verso la scuola, anche con esito mortale (Fonte INAIL). Nel 2022, le denunce di infortunio degli studenti sono state 61.086, pari al 22,6% in meno rispetto al 2019 (78.877 casi) e con un incremento del 52,6% rispetto al 2021 (40.025 casi). Nel 2023, le denunce di infortunio degli studenti sono state 70.215, con un aumento dell’11,9% rispetto alle 63.340 del 2022.

 

Nel 2024, le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’INAIL sono state 77.883, in aumento del 10,9% rispetto alle 70.215 del 2023. Questo incremento è attribuito principalmente all’estensione della tutela INAIL agli studenti di scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, in vigore dal settembre 2023.

Qui il 3° Rapporto statistico “Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro”: https://www.datocms-assets.com/30196/1749721777-unicef_report_lavorominorile_2025_def-1.pdf