Nonostante le terribili notizie di stanotte sul bombardamento Usa in Iran o meglio proprio per reagire ad esse, desideriamo mostrare l’enorme onda colorata del popolo della pace che ieri ha sfilato a Roma. Cinquantamila secondo la stampa, il doppio secondo gli organizzatori le persone con Stop Rearm Europe; trentamila secondo Potere al Popolo i partecipanti alla seconda manifestazione.
Il secondo corteo contro la guerra e il riarmo, promosso da forze politiche e sindacali che avevano deciso di non aderire alla manifestazione di Stop Rearm Europe, è partito da Piazza Vittorio e terminato ai Fori Imperiali.
Pressenza si trovava con la dimostrazione che ha preso le mosse da Piazza San Paolo e di quella mostriamo le immagini, sottolineando la vastissima affluenza della società civile, dai sindacati all’ANPI e all’ARCI, da Emergency ai gruppi di difesa dei beni comuni e ai lavoratori dell’ex GKN, oltre all’immenso mondo del pacifismo e della nonviolenza, compreso il Movimento Umanista.
Il fiume di persone che aveva trovato riparo dal sole cocente sotto gli alberi di Porta San Paolo si è mosso verso le 14.30. E’ partito così il lungo corteo della manifestazione nazionale contro il riarmo, sul quale spiccano migliaia di bandiere della pace e palestinesi. C’è il variegato mondo pacifista delle 500 sigle che hanno aderito, le forze politiche di opposizione e i sindacati. Ma soprattutto tanta gente comune che ha voluto esserci per gridare il proprio no alla folle politica di aumento delle spese militari da parte dell’Europa, per dire basta al genocidio del popolo palestinese, basta con l’aggressione di Israele all’Iran, basta con la guerra Russia-Ucraina.
E’ un popolo – siamo in centomila, dicono gli organizzatori – che chiede al governo italiano di staccare la spina all’economia di guerra, che cessi la sottomissione del nostro Paese alla Nato, che il suolo italiano non venga usato come portaerei per avventure guerrafondaie, che venga ripristinato il diritto internazionale, ridotto a carta straccia.
Tantissimi e colorati gli striscioni portati dai manifestanti: “Stop Rearm Europe”, “ Gaza, basta con lo sterminio”, “Fermiamo il massacro, ora!”, “Cessate il fuoco”, “Art.11, L’Italia ripudia la guerra”, “Né un uomo né un soldo per la guerra”, “Fuori la guerra dalla storia”, ”Riconvertiamo le fabbriche di morte”, “Nessun popolo è mio nemico”, “Disarmiamo mente e territorio”, “Abbassate le armi, alzate i salari”, “Il riarmo uccide, il silenzio pure”, “Umanizziamoci”, “Fonti fossili, fonti di guerra”, “La guerra devasta l’ambiente e uccide il clima” “No bavaglio, liberi di essere informati”, “Insorgiamo”, “Sciopero Generale Europeo”.
Dal camion che apriva la manifestazione si sono succedute le voci di esponenti politici come Ilaria Salis e di gente comune, tutte unanimi contro il riarmo.
Al termine del corteo, al Colosseo, i pacifisti hanno attuato un flash mob: mentre veniva trasmesso un audio di quattro minuti dei bombardamenti israeliani su Gaza, in centinaia si sono sdraiati per terra per simulare l’incessante massacro del popolo palestinese.
La mobilitazione di ieri non è stato un punto di arrivo, ma un preciso segnale che esiste in Italia una forte volontà popolare, democratica e pacifista che continuerà a manifestarsi attraverso mille iniziative di base per impedire che il governo trascini il nostro Paese verso il baratro della terza guerra mondiale.
(Le foto sono di Mario Pizzola, Olivier Turquet e Mauro Zanella)










