16 giugno 2025 – L’ipocrisia e l’inazione dell’Unione europea (UE) e dei suoi stati membri hanno permesso a Israele di proseguire liberamente il suo massacro dei palestinesi a Gaza con totale impunità. È quanto ha dichiarato oggi Medici Senza Frontiere (MSF) in una conferenza stampa internazionale a Bruxelles.
MSF chiede l’ingresso su larga scala nella Striscia di Gaza di aiuti imparziali basati sui bisogni, che sia garantita la protezione dei civili e l’immediato ripristino di un cessate il fuoco duraturo.
I governi europei devono agire con decisione per accelerare questo processo.
Da oltre 20 mesi, le autorità e le forze israeliane hanno inflitto una campagna punitiva contro i palestinesi a Gaza, incluso lo sfollamento forzato su larga scala e la pulizia etnica. Ogni giorno i team di MSF sono testimoni di continue e ripetute azioni deliberate da parte delle forze israeliane riconducibili a un genocidio, inclusi massacri, distruzione di infrastrutture civili essenziali e blocchi che non permettono l’accesso a cibo, acqua, medicine e altri beni umanitari essenziali. Israele sta sistematicamente distruggendo le condizioni necessarie per vivere. Le case, gli ospedali, i mercati, le reti idriche, le strade e le reti elettriche di Gaza sono stati demoliti, non per negligenza ma di proposito.
L’UE e i governi europei hanno i mezzi politici, economici e diplomatici per esercitare una reale pressione su Israele affinché fermi questa aggressione e apra le frontiere di Gaza per far entrare gli aiuti umanitari senza ostacoli. Non si tratta di teoria, ma di mezzi concreti che possono essere usati in modo efficace a difesa del diritto internazionale e per proteggere i civili.
Tuttavia, fino ad oggi, l’UE e i suoi stati membri sembrano aver abdicato alla loro leadership politica. Peggio ancora, le recenti dichiarazioni degli stati europei, che criticano il modo in cui la guerra viene condotta, mettono in evidenza la loro ipocrisia dal momento che stanno continuando a fornire le armi che vengono usate per uccidere, mutilare e bruciare persone che arrivano negli ospedali di MSF.
“La guerra a Gaza è una delle guerre più atroci, letali e spietate dei nostri tempi condotte contro un popolo. È un massacro orchestrato del popolo palestinese. È una pulizia etnica intenzionale” afferma Christopher Lockyear, segretario generale di MSF. “Per fermare tutto ciò serve coraggio politico, responsabilità legale e impegno morale. L’entità della sofferenza a Gaza richiede molto più che parole vuote”.
Gli aiuti sono stati trasformati in arma, usati come leva, sottoposti a restrizioni o bloccati del tutto. Da quando l’organizzazione Gaza Humanitarian Foundation ha avviato le sue attività il 27 maggio scorso, come previsto dal piano degli Stati Uniti e di Israele per strumentalizzare gli aiuti, centinaia di palestinesi sono stati assistiti negli ospedali, mentre decine sono stati colpiti e uccisi mentre aspettavano di ricevere beni di prima necessità nei punti di distribuzione.
“Il sistema imposto per la distribuzione degli aiuti non è solo fallimentare, è disumanizzante e pericoloso” afferma Lockyear di MSF. “Espone migliaia di palestinesi a rischi evitabili, provocando spargimenti di sangue che si potrebbero evitare se solo fosse permesso alle organizzazioni umanitarie di fornire aiuti in modo imparziale, sicuro e in misura proporzionata alle attuali richieste disperate della popolazione”.
Al momento, l’ospedale Nasser, che rappresenta la principale struttura di riferimento per migliaia di pazienti nel sud della Striscia, è a malapena operativo a causa dei continui ordini di evacuazione e delle restrizioni alla mobilità imposte al personale sanitario e ai pazienti. Nelle ultime settimane, i team di MSF hanno ricoverato oltre 500 persone e hanno supportato lo staff dell’ospedale per far fronte ai continui afflussi di massa di feriti causati dai bombardamenti e dagli attacchi.
“Le organizzazioni umanitarie hanno allestito ospedali di fortuna per colmare le carenze sanitarie di base, ma questi non possono in alcun modo sostituire le strutture ospedaliere vere e proprie” sottolinea Lockyear di MSF. “I pochi ospedali rimasti devono essere protetti e l’ingresso degli aiuti deve essere garantito e facilitato. Non farlo significa causare altre morti”.
MSF, come molte altre organizzazioni, continua a chiedere un cessate il fuoco immediato e incondizionato, un accesso umanitario senza ostacoli e il rispetto del diritto internazionale umanitario – inclusa la protezione dello staff medico e delle strutture sanitarie.
Numerosi governi continuano a esprimere preoccupazione per la situazione drammatica a Gaza, ma i loro appelli che chiedono il rispetto del diritto umanitario internazionale suonano ipocriti, dal momento che continuano a inviare armi che uccidono e mutilano i bambini che MSF cerca di salvare.
“Quello che sta subendo la popolazione di Gaza ha superato ogni sopportazione umana: questa sofferenza deve finire ora” conclude Lockyear di MSF. “Mentre continua l’offensiva militare contro una popolazione assediata, l’ipocrisia degli stati dell’Unione europea, che parlano senza mai agire, diventa sempre più evidente”.
MSF a Gaza
Dall’ottobre 2023, lo staff e i pazienti di MSF a Gaza sono stati costretti ad abbandonare almeno 18 strutture sanitarie e hanno subito oltre 50 episodi di violenza, tra cui bombardamenti sugli ospedali, colpi di carro armato su rifugi precedentemente indicati come zone sicure, attacchi diretti all’interno di strutture mediche e convogli umanitari presi di mira. 11 membri dello staff di MSF sono stati uccisi.










