Rivolgiamo questo appello alla cittadinanza, alle associazioni, ai comitati, ai sindacati, ai partiti, alle realtà solidali, al mondo ambientalista, pacifista e sociale per la partecipazione ai due giorni di mobilitazione del 26-27 aprile a San Piero a Grado.

Invitiamo all’adesione e alla partecipazione il 26 Aprile a un grande Presidio popolare e territoriale di fronte ai cancelli del CISAM, per puntare i riflettori sul nuovo progetto di base militare e levare una voce molteplice, forte e comune contro questo progetto e contro guerra, riarmo, devastazione ambientale e spese militari. Invitiamo per il 27 Aprile all’Assemblea “Disarmare la Pace!” al Presidio dei “Tre Pini” a San Piero a Grado, per discutere e confrontarci insieme sulle prospettive di Pace per il nostro territorio nello scenario mondiale.

Il mondo è in guerra e questa guerra prevede dei costi e dei sacrifici anche sulle nostre vite e sui nostri territori. Mentre le spese sociali continuano a essere compresse e tagliate e il costo della vita minaccia di aumentare spaventosamente, ci troviamo di fronte a cifre miliardarie per il riarmo e la corsa alla guerra in Europa e nel nostro Paese: è il caso degli 800 miliardi di euro previsti per il piano “Rearm Europe” in parte a debito e in parte sottratti dal Fondo di Coesione e Sviluppo, originariamente destinato alle spese sociali; è il caso dei 50 miliardi di euro che l’Italia dovrà investire in spese militari in questo scenario, così come dei 1,2 miliardi di euro per la costruzione e il rifacimento di infrastrutture militari stanziati lo scorso autunno dal Governo.

Dentro questo quadro ci troviamo di fronte a un fatto concreto e inaccettabile: un nuovo, ennesimo, progetto di base militare per l’addestramento di forze speciali dell’esercito impegnate quotidianamente in decine di missioni militari all’estero. Un mega-progetto di 140 ettari previsto a Pontedera, all’interno della tenuta Isabella, e a San Piero a Grado, dentro il Parco Naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, area protetta a livello europeo e di enorme valore ambientale, sociale e culturale per il nostro territorio; un Parco già inquinato dalla presenza di un reattore nucleare dismesso, di cui si fa sapere poco o nulla. La spesa stimata è di 520 milioni di euro solo per la realizzazione della base, di cui una parte inopportunamente già stanziata dal Ministero Infrastrutture e Trasporti e dal Fondo di Coesione e Sviluppo. La gestione politica, dal Governo, sino alla Regione, ai Comuni e all’Ente Parco, appare a dir poco opaca e priva di relazione con la cittadinanza e la popolazione dei territori interessati dal progetto.

Inoltre, con una proposta di legge a firma Fratelli d’Italia, il Governo vorrebbe deregolamentare i vincoli ambientali previsti per la costruzione di infrastrutture militari all’interno di aree protette in nome della “sicurezza nazionale”, di fatto assecondando questa folle corsa alla guerra e al riarmo a scapito di una effettiva messa in sicurezza dei territori e dell’importanza della rigenerazione e protezione dell’ambiente. Il primo “test” di questa deregolamentazione dovrebbe essere proprio la base pisana: una dichiarazione di guerra al Parco Naturale di San Rossore, all’interno del quale è prevista una porzione di base per un consumo complessivo di 100 ettari di suolo nell’area CISAM, con l’abbattimento di migliaia di alberi, cementificazione ed effetti distruttivi per l’ecosistema e la sicurezza idrogeologica dell’area.

Di fronte a questo scenario, il nostro appello è a convergere, confrontarci e manifestare per un orizzonte comune di cambiamento: desideriamo con forza la pace nel mondo e su…

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