Riposa in pace, Francesco!
Addio al Papa che ha rivoluzionato la chiesa. Ieri 21 aprile Papa Francesco ci ha lasciati. Un uomo di Pace e fratellanza che non ha mai voltato la faccia dall’altra parte sui problemi che attanagliano il mondo, stando vicino agli ultimi, in particolare a fianco dei migranti. Si è battuto contro le guerre, tutte. In Ucraina come in Palestina. ascolta
Tutto il mondo lo sta ricordando con simpatia e nostalgia per la Giustizia, l’Uguaglianza e la Pace. Anche coloro che hanno combattuto le sue idee e non hanno lesinato critiche alle sue coraggiose battaglie e le sue aperture al dialogo tra le fedi.
Coloro che lo avevano attaccato per la sua domanda di indagare sulle accuse di genocidio a Gaza, compiuto dall’esercito israeliano, adesso dichiarano che li ha accomunati a lui l’amore per la pace.
Genocidio a Gaza
Dall’alba di oggi, 30 civili palestinesi sono stati assassinati dai caccia e artiglieria israeliane, che hanno bombardato ininterrottamente tutto il territorio di Gaza. A Beit Lahia una persona è stata uccisa da un razzo lanciato da un drone. 5 uccisi a est di Khan Younis, 3 a Nawassi e 7 a Gaza città. Gli altri in diverse località del centro e sud della Striscia.
Il rapporto giornaliero del ministero della sanità di Hamas informa dell’arrivo negli ospedali nella giornata di ieri fino a mezzogiorno di 39 uccisi e 62 feriti.
I soldati israeliani hanno occupato una scuola dell’ONU a Rafah e l’hanno trasformata in una caserma, devastandola.
L’esercito israeliana utilizza registrazioni di richieste di aiuto trasmesse dai droni per attirare le persone, che ingannate, accorrono in soccorso fuori dalle case o dai ruderi, per colpirli con le pallottole lanciate dagli stessi droni. Le registrazioni sono riproduzioni di voci di bambini che dicono in arabo: “voglio la mamma” oppure voci di donne che chiedono di essere salvate perché ferite.
Situazione umanitaria
Oxfam ha lanciato l’allarme: la maggior parte dei bambini di Gaza sopravvive con meno di un pasto al giorno, sottolineando che la carestia è più grave degli attacchi aerei. Circa 424.000 persone sono state nuovamente costrette a sfollare a causa degli ordini di esodo forzato emanati da Israele, il che ostacola la raccolta di dati accurati sulla fame.
Anche il Programma Alimentare Mondiale ha invitato le diplomazie internazionali a dare priorità alle esigenze dei civili, sottolineando che le famiglie non sanno da dove arriverà il loro prossimo pasto.
Cisgiordania
Tre giovani palestinesi sono stati uccisi dalle truppe israeliane di occupazione. Due a Tulkarem e uno a Jenin. Tulkarem l’esercito ha usato i carri armati per penetrare nel campo profughi e si è aperto la strada demolendo case e deportando le famiglie.
Giordania
Le autorità di sicurezza di Amman hanno arrestato il leader della Fratellanza Musulmana, Aref Hamdan. È un membro del Consiglio Shura del movimento. Non sono chiare le accuse nei suoi confronti, ma si potrebbe collegare l’ondata di arresti tra i capi della confraternita con la scoperta della cellula che deteneva armi, droni e una officina per la fabbricazione di razzi artigianali. La scorsa settimana infatti sono stati arrestati 16 persone appartenenti al partito islamista, accusati di minare la sicurezza dello Stato. Le indagini adesso sono orientate a individuare le fonti di finanziamenti. 4 giorni fa era stato arrestato infatti il tesoriere della Fratellanza. Nelle elezioni politiche dello scorso settembre, il partito islamista ha trionfato conquistando un terzo dei seggi del Paramento.
Siria
Le truppe israeliane stanno avanzando nelle zone rurali delle province siriane meridionali di Daraa e Quneitra. È una zona dove non esiste una presenza militare siriana e Israele sta affrontando con violenza la popolazione civile. 20 auto militari sono penetrate, con un centinaio di soldati a bordo, in diversi villaggi, imponendo posti di blocco e controllando documenti dei cittadini e ispezionando i loro telefonini. Le operazioni sono state condotte con la copertura dell’aviazione.
Yemen
Mille raids USA sulle città yemenite in 5 settimane. Ieri sono stati compiuti 30 attacchi aerei e di missili balistici contro obiettivi militari e civili dello Yemen sotto il controllo delle milizie Houthi. Da tre giorni è in fiamme la raffineria di Abu Issa, nella provincia di Hodeida. Le milizie Houthi hanno dichiarato di aver abbattuto altri due droni del tipo QM-9 capaci di trasportare e lanciar missili. In una settimana ne avrebbero abbattuto 6. La guerra di Trump contro lo Yemen degli Houthi non ha liberato la navigazione nel mar Rosso e i lanci dimostrativi di missili sul territorio israeliano, ma hanno la funzione di un segnale di minaccia a Teheran. La prossima mossa è uno sbarco di truppe israelo-statunitensi per ridurre in silenzio l’ultima voce del “Fronte della Resistenza”.
Sudan
30 civili sono rimasti uccisi ieri dai bombardamenti delle milizie contro la città assediata di el-Fasher, capoluogo del Darfur settentrionale. L’offensiva delle milizie mira alla caduta della città nelle loro mani per completare il controllo su tutto il Darfur e assicurare le linee di rifornimenti dalla Libia. Secondo fonti locali, sono oltre 450 mila gli sfollati che hanno lasciato la città e si sono diretti verso il confine con il Ciad.
Tunisia
La polizia ha arrestato l’avvocato Ahmad Sawwab, a causa delle sue critiche rivolte alle condanne pesanti emesse dal tribunale anti-terrorismo di Tunisi nei confronti di circa 40 politici, giornalisti ed imprenditori nel processo denominato “complotto contro la sicurezza dello Stato. Sawwab fa parte dello collegio di difesa e subito dopo la lettura della sentenza ha criticato la decisione dei giudici avvenuta senza ascoltare le dichiarazioni degli imputati.










