Nell’ambito di un’ondata nazionale di proteste anti-Trump, sabato 19 aprile i newyorkesi si sono riuniti davanti alla New York Public Library tra la 42esima strada e la 5th Avenue in una manifestazione pacifica e vivace. A differenza dei precedenti raduni, l’evento è stato caratterizzato da una presenza sorprendentemente bassa della polizia, senza transenne o chiusure di strade importanti, consentendo alla protesta di diffondersi in uno degli incroci più trafficati di Manhattan.

L’atmosfera era amichevole e determinata. Mentre molte manifestazioni degli ultimi anni sono state guidate dai movimenti studenteschi, questo raduno ha riunito una folla eterogenea e più anziana – attivisti di lunga data, cittadini preoccupati e comuni newyorkesi – unita dalla frustrazione per le politiche dell’amministrazione Trump.

“Non siamo qui per chiedere la rivoluzione”, ha detto un manifestante. “Siamo qui per reclamare i minimi livelli della democrazia, per stare dalla parte degli immigrati e per opporci alla corruzione e alla ricchezza incontrollata”.

L’evento riflette un movimento in crescita in tutto il Paese, non alimentato dal radicalismo, ma da una tranquilla insistenza sull’equità, la solidarietà e la giustizia. Il governo cerca un sostegno più ampio per portare avanti iniziative di destra su larga scala e manifestazioni come questa possono diventare un ostacolo significativo.

La manifestazione è servita a ricordare che l’azione civica rimane un’espressione vitale della democrazia e che perfino nel cuore di New York c’è ancora spazio per la protesta, il dissenso e la speranza.

Foto di David Andersson