La consueta iniziativa primaverile organizzata dagli attivisti locali per coinvolgere gli abitanti di Camino Monferrato e dintorni alla cura del proprio territorio quest’anno ha avuto un esito sorprendente, ma non insolito.
Alla “Passeggiata Ecologica” svolta sabato 29 marzo scorso per iniziativa promossa dall’associazione culturale Il Picchio di Camino Monferrato con il sostegno dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po Piemontese e della Cosmo SpA, l’azienda addetta alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e assimilabili prodotti nei territori dei comuni associati, e in collaborazione con alcuni gruppi locali, a lato del cavalcavia tra Morano Po e Trino Vercellese i volontari della sezione GADIT (Guardie Ambientali d’Italia Odv) di Casale Monferrato hanno scoperto un cumulo di abiti, scarpe e borse e, accanto a questi rifiuti, un’ingente quantità di lastre di cemento-amianto.
Si notano spesso rifiuti abbandonati ai cigli delle strade che congiungono paesi di campagna e borghi in collina attraversando campi e boschi della zona monferrina, una delle Aree Protette del Po Piemontese che compongono il vasto ecosistema fluviale tutelato dall’Ente di Gestione del patrimonio ambientale. Un territorio rurale che è anche compreso nel SIN (Sito di Interesse Nazionale) Casale Monferrato esteso in circa 74 mila ettari di 48 comuni, 45 della provincia di Alessandria, 2 nella provincia di Vercelli e 1 nella provincia di Asti, e posto all’attenzione perché dove si riscontra la “presenza diffusa di materiali da costruzione contenenti amianto, provenienti dallo stabilimento ex Eternit di Casale Monferrato, nelle forme più svariate: dalle lastre di copertura alle bordure per aiuole, recinzioni, vasche canne fumarie, ecc., oltre agli utilizzi impropri degli sfridi di lavorazione (c.d. polverino) utilizzati come coibente in forma sfusa nei sottotetti di abitazioni o come stabilizzante nella pavimentazione di cortili e strade” [scheda SIN Casale Monferrato / Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – https://bonifichesiticontaminati.mite.gov.it/sin-11/ ].
«La polvere che, fuoriuscendo dagli impianti, cospargeva le strade e i cortili ha intossicato gli abitanti di Casale Monferrato e dintorni mietendo numerose vittime anche a distanza di tanto tempo, da quando l’Eternit non c’è più – osservava Bruno Pesce di AFeVA pochi giorni fa [ 1 ] – La bonifica dall’amianto è a buon punto ma richiede ancora molti interventi che coinvolgono tanti attori pubblici e privati. Per tutte queste ragioni l’AFeVA (Associazione Familiari e Vittime Amianto) e molte associazioni locali si sono aggregate in ECOGIUSTIZIA SUBITO ! IN NOME DEL POPOLO INQUINATO, la campagna iniziata il 27 novembre scorso proprio qui, a Casale Monferrato, siccome è una città-simbolo della lotta della gente contro le ingiustizie ambientali perché da decenni la sua popolazione è impegnata nella vertenza contro l’Eternit».
Dopo l’ultima udienza del processo Eternit-bis, che si è tenuta il 19 marzo scorso [ 2 ], salvo cambiamenti di programma la Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Torino presieduta dalla dottoressa Cristina Domaneschi si pronuncerà il prossimo giovedì 17 aprile.
1 – Le morti da amianto si potevano evitare / PRESSENZA – 15/03/25 https://www.pressenza.com/it/2025/03/le-morti-da-amianto-si-potevano-evitare/
2 – L’appello del processo Eternit bis coincide con il 118° anno dall’inizio della produzione a Casale Monferrato / PRESSENZA – 20/03/25 https://www.pressenza.com/it/2025/03/lappello-del-processo-eternit-bis-coincide-con-118-anno-inizio-della-produzione-casale-monferrato/










