In Italia circa un bambino su tre, tra i 6 e i 10 anni, usa lo smartphone tutti i giorni, una tendenza in aumento negli ultimi anni. Il 62,3% dei preadolescenti (11-13 anni), ha almeno un account social. E questo nonostante la legge (il GDPR) preveda che siano necessari 14 anni (13 anni con l’autorizzazione dei genitori) per fornire il consenso al trattamento dei propri dati online necessari ad aprire un account. Inoltre, sono sempre più frequenti episodi di cronaca che coinvolgono adolescenti e giovani in casi di cyberbullismo, hate speech, condivisione di immagini intime senza consenso e altre forme di violenza.

Tra i dati diffusi da Save the Children e raccolti nel briefEducare al digitale – Dati utili per adulti consapevoli”, leggiamo che: il 32,6% dei bambini tra i 6 e i 10 anni usa lo smartphone tutti i giorni, con una netta prevalenza al Sud e nelle Isole, dove la quota sale al 44,4%, oltre 20 punti percentuali in più rispetto al 23,9% del Nord; il 31,3% dei ragazzi e delle ragazze di 11-13 anni è connesso online con i suoi amici attraverso chat, chiamate, videochiamate più volte al giorno, mentre il 5% lo è continuamente; l’82,2% dei preadolescenti usa internet per scambiare messaggi, poco meno del 40% per inviare e ricevere mail, quasi 1 su 5 (il 18,5%) per leggere giornali o siti di informazione, l’11,3% per esprimere opinioni su temi politico-sociali, il 9,6% per seguire corsi online; nel 2024 i casi trattati dalla Polizia Postale che riguardavano il cyberbullismo sono aumentati del 12%, passando da 284 nel 2023 a 319 nello scorso anno. La fascia d’età più colpita è quella tra i e 14 e i 17 anni, con 220 casi, il 68,9% dei casi trattati; sempre nel 2024 sono stati 2.809 i casi di pedopornografia online trattati dalla Polizia Postale, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente; aumentano i casi di adescamento di minori online: sono stati 370, con un aumento del 5% rispetto al 2023, con la fascia d’età più colpita che stavolta + più bassa ed è quella tra i 10 e i 13 anni (il 55,7% dei casi); a 11 anni, il 15,6% delle ragazze e il 14,1% dei ragazzi fa un uso problematico dei social, a 13 anni, la quota maschile scende all’11,3% mentre quella femminile sale al 20,5%, a 15 anni la percentuale scende ulteriormente all’8,8% per i ragazzi e si attesta al 18,5% per le ragazze; tra i preadolescenti maschi, l’84% scarica giochi online (75% tra le ragazze); al crescere dell’età, tra i 14 e i 16 anni, il gaming coinvolge ancora l’81% dei ragazzi, ma scende al 64% tra le ragazze; spesso anche queste attività possono nascondere dei rischi, come ad esempio l’uso problematico dei videogiochi, che coinvolge il 30,9% degli 11enni e il 19,8% delle 11enni, il 28,9% dei 13enni e il 18,4% delle 13enni, riducendosi poi a 15 anni, con il 22,1% dei ragazzi e il 15,1% delle ragazze (https://www.savethechildren.it/blog-notizie/educazione-digitale-e-la-guida-con-consigli-genitori-e-adulti).

Nel contempo, le competenze dei ragazzi in ambito digitale in Italia continuano a presentare molte lacune. Secondo l’indagine ICLIS del 2023, il 14% degli studenti di terza media non ha raggiunto le competenze digitali minime, con significativi divari territoriali: se nel Nord Ovest la quota di studenti di terza media che non ha raggiunto le competenze digitali minime è stata dell’8%, nel Nord Est e al Centro del 9%, al Sud sale al 17% e nelle Isole al 32%: dati che mostrano una diffusa povertà educativa digitale tra i ragazzi e le ragazze. Per quanto riguarda le fasce di età più alte, secondo i dati Eurostat, il 55,8% dei 16-19enni in Italia raggiunge le competenze di base o superiori, a fronte del 66,5% della media UE, con una percentuale migliore tra le ragazze (58,8% rispetto al 53% dei ragazzi), ma registrando ancor, come nel caso degli studenti di terza media, un divario tra Nord (59,7%) e Sud (50,6%).

Di fronte a questi dati appare evidente l’importanza di saper valutare i rischi specifici legati al precoce e quotidiano contatto con dispositivi e universo digitale, così come sulla constatazione che le opportunità che si aprono nella vita di bambine, bambini e adolescenti sono sostanziali e aumentano con la loro età, dall’infanzia all’adolescenza.

Per questo, Save the Children ha lanciato la campagna sull’Educazione Digitale, insieme ad una guida con consigli e strumenti utili per genitori e altri adulti di riferimento, affinché possano accompagnare bambine, bambini e adolescenti, aiutandoli a vivere la dimensione online, tra autonomia e protezione. La guida “Essere Genitori nell’Era Digitale” contiene suggerimenti utili, divisi per le diverse fasce d’età: 5-8 anni, 9-11 anni e 12-14 anni. È un supporto pratico per genitori e adulti nell’orientare l’educazione digitale, con consigli concreti su come stare accanto a bambine, bambini e adolescenti nelle loro esperienze sulla rete, quali regole e buone pratiche introdurre, come consigliarli nell’impostare i propri account social e proteggere le identità online.

Qui per scaricare la Guida “Essere Genitori nell’Era Digitale”: https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/campagne/educazione-digitale#guida