Da Ferrara parte l’appello per spezzare il monopolio di Hera, multiutility che gestisce il servizio dei rifiuti in mezza Italia.

Forum Ferrara Partecipata e Rete Giustizia Climatica Ferrara sono le associazioni promotrici. “A Ferrara la concessione è scaduta dalla fine del 2017 e Hera sta gestendo il servizio in proroga. Ora sta arrivando il momento di decidere se fare la gara o ripubblicizzare il servizio per i prossimi 15-20 anni” spiega Corrado Oddi, coordinatore della campagna.

In provincia di Ravenna e Cesena invece il raggruppamento temporaneo d’impresa composto da Hera, Consorzio Formula Ambiente Società Cooperativa, Ciclat Trasporti Ambiente Società Cooperativa, si è già aggiudicata nel 2024 la gara per lo svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati per la durata di quindici anni per un importo pari a un miliardo e 200 milioni di euro circa.

Soldi che ovviamente fanno gola e Hera non vuole rinunciarvi neppure a Ferrara.

Ma chi è Hera? Una società per azioni quotata in Borsa, a proprietà mista. La maggioranza assoluta delle azioni, pari al 54,2%, è detenuta da soggetti privati tra cui investitori istituzionali, retail, fondazioni bancarie, aziende, fondi finanziari stranieri come Lazard Asset Management, L.L.C, Black Rock, Vanguard Group, Norges Bank e tanti altri. Il resto delle azioni (45,8%) è detenuto da oltre 100 Comuni, tra cui Bologna, Modena, Imola, Ravenna e tutti i 23 comuni del ConAmi, Trieste e Padova, altri comuni del Triveneto e Ferrara.

“La quotazione in Borsa e la maggioranza in mano ad azionisti privati fa sì che Hera persegua interessi aziendali finalizzati ad aumentare i propri profitti e distribuire lauti dividendi ai soci privati e pubblici, non a produrre un servizio pubblico efficiente e ambientalmente orientato” sottolineano gli attivisti. “Per stare solo al 2023, Hera, complessivamente intesa, per i vari servizi che svolge (acqua, rifiuti, distribuzione gas e elettricità) e nell’insieme dei territori in cui è insediata, ha realizzato profitti per circa 375 milioni di euro e distribuito dividendi per 205 milioni di euro, in crescita progressiva rispetto agli ultimi anni. Con riferimento solo al servizio dei rifiuti urbani nel Comune di Ferrara, Hera tutti gli anni ha un profitto garantito di circa 700.000 euro, cifra che i cittadini ferraresi pagano nelle bollette e che potrebbe invece essere utilizzata per diminuirle e/o fare investimenti. Un esempio clamoroso della logica privatistica e persino speculativa di Hera ci viene dalla vicenda delle tariffe del teleriscaldamento a Ferrara: ultimamente l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del mercato) ha erogato una multa di quasi 2 milioni di euro ad Hera, perché ha impedito ai consumatori di beneficiare dell’uso di fonti rinnovabili disponibili a costi contenuti per produrre un bene essenziale come il calore e ha imposto prezzi iniqui ed eccessivi rispetto ai costi”.

Hera a Ferrara ha inoltre deciso di continuare la raccolta differenziata con i cassonetti che comporta però una scarsa qualità della raccolta stessa e non tramite il modello porta a porta.

Hera gestisce anche molti termovalorizzatori (inceneritori) un po’ in tutta Italia che devono essere costantemente alimentati da rifiuti indifferenziati. Da Bologna, a Ferrara, da Forlì, a Modena, da Rimini a Faenza (Enomondo), fino a Padova, Trieste, Pozzilli (Is) Hera brucia rifiuti.

Le tariffe Hera non sono per nulla economiche. Nel 2024 la tariffa di una famiglia-tipo (3 componenti e un’abitazione di 100 mq) a Ferrara risulta essere di 298 euro, a fronte di una media regionale di 273 euro, il penultimo peggior risultato tra i Comuni capoluoghi di provincia in Emilia-Romagna.

Per tutti questi motivi Forum Ferrara Partecipata e Rete Giustizia Climatica Ferrara hanno lanciato, tra le altre iniziative, un appello su Change.org una petizione online al seguente link http://www.change.org/Liberiamo_ferrara_da_hera con cui chiedono la firma a sostegno della ripubblicizzazione dei servizi pubblici fondamentali, partendo dalla rivendicazione che l’Amministrazione Comunale di Ferrara affidi il servizio dei rifiuti direttamente ad un’azienda pubblica, appositamente costituita.

Così come hanno fatto Forlì e altri 12 Comuni del forlivese, dando vita ad ALEA, società a totale capitale pubblico, che sta realizzando i risultati migliori in Emilia-Romagna per quanto riguarda la riduzione nella produzione dei rifiuti, il minimo di rifiuti avviati a smaltimento e anche una buona situazione tariffaria (256 nel 2024 per la famiglia-tipo).

“Ripubblicizzare la gestione del servizio dei rifiuti urbani è anche la premessa per poi passare al sistema di raccolta porta a porta e realizzare lo stesso dimezzamento dell’incenerimento, obiettivi possibili da realizzare e che chiediamo vengano, anche questi, progettati” concludono le associazioni. “La nostra lotta è anche per spingere altre città a intraprendere lo stesso percorso”.

Qui un video https://www.facebook.com/share/r/19SJxxZmSL/