Le polemiche sulla presenza dello storico erano state sollevate da Ravello; inutili le tante testimonianze di solidarietà. La scuola rinvia la conferenza per diminuire il clamore sollevato.
Le polemiche hanno colpito nel segno: la conferenza che lo studioso Eric Gobetti avrebbe dovuto tenere oggi, martedì 11 marzo, all’Istituto Aldo Moro di Rivarolo Canavese – nella città metropolitana di Torino in Piemonte – per parlare della tragedia delle foibe non si farà.
A darne comunicazione è stato il consigliere regionale Ravello, che aveva sollevato la questione parlando di «veleno negazionista» e di «squallida crociata contro le foibe» da parte dello storico della Seconda Guerra Mondiale e della storia della Jugoslavia nel Novecento.
L’annullamento di questa conferenza segna ancora una volta i livelli di ignoranza di gran parte della nostra classe dirigente, ma soprattutto i livelli di revisionismo storico e di amnesie di Stato sulla storia dell’italianizzazione fascista della terre slave, dell’occupazione coloniale fascista della Jugoslavia e dell’antislavismo fascista che portò all’apertura di campi di concentramento in cui morirono circa 250.000 slavi.
Lo storico Eric Gobetti ha affermato: “Un politico di estrema destra annuncia l’annullamento della mia lezione di domani all’Istituto Moro di Rivarolo (TO). Esprimo la mia vicinanza ai docenti, agli studenti e alle studentesse (a cui è stato proibito per l’ennesima volta di conoscere un’importante pagina di storia) e alla Dirigente Scolastica”.
La dirigente, nei giorni scorsi, era stata autrice di questo coraggiosissimo seppur inutile comunicato che descrive al meglio la situazione, sottolineandone l’assurdità incommentabile:
“Essendo stata, mio malgrado, trascinata in una polemica di cui francamente avrei fatto a meno, ritengo doverose alcune precisazioni. Sono venuta a conoscenza del “caso” tramite gli organi di stampa, ho letto così il comunicato del consigliere Ravello, la sua richiesta di annullamento dell’incontro con lo storico Eric Gobetti, formulata in maniera perlomeno irrituale, dalle pagine di alcuni quotidiani e non direttamente inviata alla sottoscritta come mi sarei aspettata.
Fatta questa premessa, tengo a specificare che la presentazione del libro in oggetto è stata proposta dal Dipartimento di storia e filosofia dell’Istituto (che non necessita di alcuna “approvazione” da parte della sottoscritta) nel pieno rispetto dell’art. 33 della Costituzione e del concetto di libertà di insegnamento. Come sempre accade alle iniziative prese dal nostro istituto, lo scopo è esclusivamente didattico: quello di dare agli allievi l’opportunità di approfondire una tematica delicata com’è quella delle foibe e stimolare un confronto costruttivo, senza alcun fine negazionista.
È per questo motivo che ritengo tale ingerenza non solo inopportuna, quanto irrispettosa dell’autonomia dell’Istituto e della professionalità del corpo docente, nonché un attacco personale ingiustificato con tanto di nome e cognome dei presunti “colpevoli”. Infine, vorrei precisare che, al contrario di quanto riportato negli articoli che ho avuto modo di leggere, a tutt’oggi, nessun genitore ha contattato la sottoscritta per esprimere contrarietà all’iniziativa; ciò dimostra che il tutto è nato a fini evidentemente propagandistici, al di fuori della comunità scolastica, al solo scopo di fomentare polemiche che non hanno alcun fondamento.
Colgo l’occasione per ringraziare i docenti, i genitori e le tante persone che in questi giorni mi hanno mostrato la loro solidarietà, nella speranza di poter tornare presto alla normalità che per noi del “ Moro” è quella di “fare scuola”, lontani dal clamore mediatico, con la professionalità che negli anni ci ha sempre contraddistinto.”










