Leonardo Becchetti (Roma, 31 luglio 1965) è un economista italiano.
Dal 2006 è professore ordinario di Economia politica presso l’Università di Roma Tor Vergata.
È editorialista di Avvenire e Il Sole 24 Ore.
Dopo aver conseguito nel 1984 la maturità classica presso l’Istituto Massimiliano Massimo di Roma, si laurea in Scienze politiche presso l’Università di Roma La Sapienza nel 1988.
Ha conseguito un MSc in Economics presso la London School of Economics, un dottorato in Economia politica a La Sapienza nel 1994 e un PhD ad Oxford nel 1996.
Dal 2005 al 2014 è stato presidente del comitato etico della Banca Popolare Etica.
Nel 2021 nominato dal Ministero della transizione ecologica membro del Comitato di esperti per il supporto al G20 Ambiente[2] e membro della commissione per la bioeconomia e la fiscalità sostenibile.
È consigliere del MEF in materia di green bonds e nella commissione del Ministero del Lavoro sulle misure contro la povertà.
Attualmente è il presidente del comitato Etico di Etica Sgr.
È membro del comitato scientifico del Corriere della Sera e stato membro del comitato promotore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani ed è tra i promotori della Scuola di Economia Civile.
È co-fondatore di Next nuova economia per tutti e Gioosto (piattaforma online per il consumo responsabile) .
I suoi principali temi di ricerca riguardano l’economia comportamentale e sperimentale, i rapporti tra etica e finanza, tra responsabilità sociale di impresa e performance e le determinanti della felicità e del benessere.
Ha scritto molti articoli sul concetto di “voto col portafoglio”.
Questo termine si riferisce all’idea che i consumatori possono influenzare le aziende e le politiche attraverso le loro scelte di spesa.
In sostanza, le persone “votano” con il loro denaro, scegliendo di acquistare prodotti o servizi che riflettono i loro valori e le loro convinzioni.
Abbiamo chiesto,in una brevissima intervista, come si può utilizzare il ‘voto col portafoglio’ per contrastare la produzione bellica, le aziende che fanno profitti producendo armi di morte.
Ecco il breve video con il prof. Becchetti https://youtu.be/PufRB9jW7eA
Abbiamo poi fatto un esercizio, facendo la stessa domanda all’Intelligenza artificiale (con Chat GPT).
Il risultato incredibile è letteralmente questo, senza nostre aggiunte o modifiche
“ Contrastare la produzione di armi attraverso il “voto col portafoglio” è un approccio interessante e può essere molto efficace.
Ecco alcune idee su come farlo:
1. Scegliere aziende etiche: Quando fai acquisti, cerca di sostenere aziende che hanno politiche chiare contro la produzione di armi o che non sono coinvolte in questo settore. Puoi informarti sulle pratiche aziendali e scegliere di acquistare da quelle che promuovono la pace e la sostenibilità.
2. Investimenti responsabili: Se hai investimenti, considera di escludere fondi o aziende che producono armi. Le produzioni belliche, essendo appunto legate alle guerre, sono un pessimo investimento nel medio periodo. Ci sono fondi di investimento etici che si concentrano su aziende che rispettano determinati standard sociali e ambientali.
3. Sostenere campagne e organizzazioni: Dona a organizzazioni che lavorano per la pace e il disarmo. Il tuo supporto finanziario può aiutare a promuovere iniziative che si oppongono alla produzione di armi.
4. Educazione e sensibilizzazione: Utilizza il tuo potere d’acquisto per promuovere la consapevolezza. Parla con amici e familiari delle tue scelte di consumo e di come queste possano influenzare la produzione di armi.
5. Partecipazione attiva: Partecipa a campagne di boicottaggio contro aziende che producono armi. Unirsi a movimenti collettivi può amplificare il tuo impatto.
Ricorda, ogni piccola scelta conta e può contribuire a un cambiamento più grande! “










