6 febbraio 2025
Continua la veglia di presidio alla diga Tishreen in Rojava a pochi chilometri da Kobane.
Ogni giorno partono macchine da vari villaggi e citta del Rojava.
Una presenza costante di migliaia di persone che a rotazione stanno lì tutt3 pront3 a dare la vita, perché morire per un futuro di sopravvivenza di tutto il popolo curdo per loro è un grande unico forte desiderio.
In quattro donne siamo arrivate in Rojava da varie parti d’italia. Abbiamo deciso di partire in risposta all’appello lanciato dalle donne del Kongreya Star, confederazione di organizzazioni femminili dell’amministrazione autonoma del Rojava.
Dopo un incontro dentro la loro sede andiamo a trovare Semire, dirigente presso l’Istituto di Educazione alla autonomia democratica del North and East Syria. Lei era lì il 13 gennaio scorso, quando sono morti 17 martiri.
Ci racconta di quel momento in cui erano in presidio insieme alle forze di difesa militare. Lei danzava in cerchio insieme a tanti che cantavano e ridevano ognuno in mano sventolava il suo foulard colorato. Nel bel mezzo della danza lei si è guardata le mani e il corpo e ha visto che sanguinava dappertutto: non aveva dolore eppure era stata raggiunta da minuscole scaglie esplose da una bomba lanciata da un drone. Prosegue la sua narrazione affermando: “Ma quando serve SI CORRE TUTT3, SI PARTECIPA TUTT3, PER LA DIFESA DAL NEMICO, LO STATO TURCO.
Insieme a lei c’era un’altra compagna, Hemrin Eli, nuova co-presidente del consiglio esecutivo del Cantone di Cezire. Andiamo a trovare anche lei, che ci accoglie con un grande sorriso e ripete: “Ero lì perche è importante essere lì…”. Ci racconta di come è stata trasportata e curata e ci mostra la sua lunga cicatrice che parte dal basso ventre fino in gola. “Ma la diga è il nostro futuro, la nostra vita e se viene abbattuta si muore tutt3.
La resistenza continua e soprattutto le donne sono in prima fila, sempre avanguardia nella continuazione della rivoluzione dell’autonomia democratica.
Ora aspettiamo il ritorno di chi è andat3 alla veglia di presidio in difesa della diga.