Dongo, appollaiata quasi sulla cima del Lario, resiste a molte cose: alla pioggia insistente di domenica 28 aprile; allo sciabordio distratto del tempo, che ne vorrebbe sbiadita la memoria in modo da poterne tributare nostalgici saluti (romani) verso un passato controverso e il più delle volte criminale; ad una riscrittura storica fraudolenta, pubblicamente avallata e autorizzata a molteplici livelli politici e amministrativi.

Dongo però, appunto, (r)esiste, nelle pietre bagnate di piazza Paracchini, nelle centinaia di persone per cui vale la pena svegliarsi all’alba per essere lì insieme all’Anpi e a decine di altre associazioni e partiti, ogni anno, rinnovando la memoria della Resistenza e della Costituzione, nelle note di Bella ciao, cantata a più voci (rumori e ritmi) in un tono sempre festoso, nelle parole – attualissime, sentite e molto applaudite – di Albertina Soliani.

Aperto dalle parole di Daniela Poncia, presidente dell’Anpi di Dongo e Danilo Lillia (Anpi Dongo), e chiuso dalla lettura di numerosi articoli della Costituzione, il suo richiamo a una resistenza vigile e costante contro i pericoli della guerra e la crescente tolleranza (quando non aperto consenso) verso gli ideali, le politiche e le azioni fasciste, parte proprio dalla Costituzione e arriva ai diritti umani: unendo insieme lo sforzo di una nazione di elaborare il proprio tormentato passato in modo da non doverne ripetere gli errori, le azioni di partigiane e partigiani, decise/i a combattere per permettere che ciò accadesse e il ruolo di chi, oggi, è necessario continui a lottare per tenere viva e in salute la democrazia conquistata.

Una democrazia che raccoglie in sé idee e posizioni differenti, come è giusto che sia, ma mai disposta a cedere terreno a chi vorrebbe l’antifascismo relegato a “semplice connotato politico”, quindi contestabile e calpestabile, e non come valore fondante di una nazione intera.

Parole puntuali e decise, chiare e inequivocabili, che tracciano un confine tra la piazza e quello che c’è al di là di essa: una lugubre commemorazione del luogo in cui morì ufficialmente la dittatura, fatta di gagliardetti e esaltazione delle figure fondanti dei suoi gerarchi, in una distorsione micidiale e nociva. Ma in piazza Paracchini Dongo resiste, dignitosamente e orgogliosamente, antifascista da settantanove anni (almeno).

Sara Sostini, ecoinformazioni

Guarda il video del presidio, trasmesso in diretta sulla pagina Facebook di ecoinformazioni, al quale hanno aderito oltre alle Anpi, all’Arci, alle Acli, alla Cgil, alla Uil moltre organizzaioni e tutti i partiti del centrosinistra e della sinistra: Pd, Avs, Prc, M5S.

L’evidenza del reato il 28 aprile a Dongo.

Guarda le foto del presidio di Dario Onofrio, ecoinformazioni.

Le foto di Fabio Cani, ecoinformazioni, dell’oltraggio alla Costituzione

 

 

 

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