Oggi al Liceo statale “Carlo Rinaldini” di Ancona le studentesse e gli studenti hanno deciso di alzare la voce e gridare: “Viva l’Italia antifascista”. Lo hanno fatto in una partecipatissima assemblea d’Istituto che ha visto come tema centrale l’antifascismo, la libertà di stampa e di espressione. Le studentesse e gli studenti hanno utilizzato gli spazi scolastici per creare un momento di condivisione e di approfondimento insieme agli storici Matteo Petracci, dottore di ricerca in Storia, politica e istituzioni dell’area euro-mediterranea nell’età contemporanea presso l’Università di Macerata, Maria Laura Belloni, Dottoressa in Ricerca storica e risorse della memoria presso l’Università di Macerata e Marco Labbate, dottore di ricerca in Storia dei partiti e dei movimenti politici e assegnista di storia contemporanea presso l’Università “Carlo Bo” di Urbino.

L’assemblea ha avuto come nucleo centrale il dibattito in aula magna preceduto da una lezione degli storici Matteo Petracci e Maria Laura Belloni sulla Resistenza nelle Marche e sulla posizione e il ruolo delle donne durante il periodo fascista. Al dibattito, che successivamente si è orientato sugli accadimenti attuali come il caso di censura di Stato nei confronti del monologo di Scurati, si sono uniti anche dei professori e delle professoresse.

Nelle aule grandi dell’Istituto, intorno all’aula magna, gli studenti e le studentesse hanno partecipato a due laboratori: uno con la proiezione del film “L’Onda” di Daniel Gansel e la conseguente discussione sul fenomeno sociale della “cieca obbedienza alle autorità”,  l’altro con una lezione del dott. Labbate sulla storia dell’Italia repubblicana e dei movimenti politici in Italia dopo il fascismo.

Un importantissimo messaggio quello lanciato oggi dalle studentesse e dagli studenti del Rinaldini di Ancona: approfondire, dibattere e prendere una parte, quella giusta, in una scuola viva, attiva e che abbia come obiettivo la formazione del pensiero critico.

Uno dei numerosi striscioni appesi oggi a scuola recitava: “Non di nuovo”. Più volte in assemblea è stato detto: “Se vogliamo evitare che accada di nuovo dobbiamo riappropriarci degli spazi di discussione, degli spazi di approfondimento e dobbiamo costruire una scuola che formi cittadini consapevoli e attivi”.