A Linda Maggiori portavoce di Faenza eco-logica, attivista, giornalista freelance e scrittrice, va il premio internazionale di “Donna impegnata per la Pace e per la Nonviolenza” istituito dal Comune di Monteleone di Puglia nel Foggiano insieme all’istituto Martin Luther King di Accadia, il Centro Gandhi di Pisa in collaborazione con la cattedra #Unesco educazione globale nel Mediterraneo. Il premio sarà consegnato il 7 marzo nella sala convegni della scuola di Monteleone di Puglia. In questo paese nel 1942 ci fu una delle prime rivolte popolari al regime fascista guidata dalle donne, che occuparono caserma e municipio al grido “Dateci il pane, dateci la pace, basta guerra, ridateci figli e mariti”.

Una rivolta di 200 donne repressa tra carcere e rastrellamenti, e dimenticata, come spesso accade quando le protagoniste sono donne, dalla storia. In questo paese dal 2016, in ricordo di questo avvenimento, è stato istituito il premio internazionale per la Nonviolenza, già dato a Bernice King, avvocata e figlia di M.L.King, e molte altre.

Nella motivazione di quest’anno del Premio si legge che “Linda Maggiori si è distinta per il suo impegno civico coerente e coraggioso in difesa della verità, senza mai lasciarsi intimidire o irretire dalle sirene della politica. Ferma e ostinata nel suo anticonformismo, pratica stili di vita alternativi, coltiva un orto biodinamico e vive senza auto, si sposta in città con la sua mitica cargo-bike o sulle lunghe distanze con treni regionali. Non rinuncia mai a denunciare gli scempi contro la natura, il consumo di suolo, il taglio immotivato di alberi, le discariche abusive, i disastri ambientali annunciati, anche a costo di essere irrisa e dileggiata”.

Le lotte per l’ambiente di Linda Maggiori le sono costate per ora tre denunce per diffamazione e abnormi richieste di risarcimento a scopo intimidatorio, per questo è difesa dall’Associazione Ossigeno per l’informazione, che difende la libera stampa. Come giornalista ha dato voce alle tante donne in tutta Italia che si battono contro i soprusi ambientali, testimonianze raccolte nel recente libro Mamme Ribelli di Terra Nuova Edizioni.

“Sono veramente commossa, stupita e ringrazio di cuore il Comune di Monteleone, l’istituto Martin Luther King di Accadia, il Centro Gandhi, la Cattedra Unesco educazione globale nel Mediterraneo.
Dedico questo premio a tutte le donne che dal Nord al Sud Italia si stanno impegnando per la pace e l’ecologia, anche a costo di gravi ripercussioni personali, che si scontrano con l’omertà istituzionale e le prepotenze a tutti i livelli, per dare una vita degna a bambine bambini e a tutte le creature. Lo dedico alle donne che soffrono sotto le bombe a Gaza e nelle guerre del mondo. Lo dedico alle donne che vedono i figli ammalarsi per l’inquinamento nei territori contaminati in Italia e non solo, alle donne che cercano di fermare le fabbriche di armi e di veleni, perché i tentacoli della guerra, del saccheggio della natura e dell’economia di morte, si intrecciano e lasciano devastazioni qui e altrove. Vogliamo aria pulita, cibo sano, acqua pura e pace, come dicevano le donne di Monteleone nel 1942. Sono convinta che le donne possano davvero fare la differenza e risollevare le sorti di questo mondo alla deriva”.