PRESIDIO DAVANTI SEDE RAI – PALERMO_

Era pieno di striscioni colorati (uno con la scritta “Stop genocidio” vergata con lettere nere su cartoncini gialli tenuti da tante mani), di voci e volti, di giovani e di non giovani, il presidio che si è tenuto oggi, 17 febbraio, davanti alla Sede RAI di Palermo e che ha dato seguito alle proteste che anche in altre città italiane hanno contestato l’inaccettabile comunicato, proclamante incondizionata solidarietà al governo israeliano da parte di tutta la RAI, diffuso su disposizione dell’Amministratore Delegato Roberto Sergio durante una trasmissione televisiva, dopo il messaggio “stop genocidio” lanciato dal rapper Ghali dal palco di Sanremo.

Nel corso del presidio si è svolto un incontro con il Caporedattore del TGR Sicilia a cui si è consegnata una lettera firmata dalla “Rete palermitana di solidarietà con la Palestina” che sottolinea come i mezzi di comunicazione italiani abbiano continuato a dare poco risalto allo sterminio in corso nella Striscia di Gaza nonostante ad oggi ci siano circa 28.000 vittime civile innocenti e nonostante ci sia stato il riconoscimento da parte della Corte Internazionale di Giustizia del reato di genocidio commesso dal governo israeliano.

Con la lettera si chiede alla Redazione RAI Sicilia di prendere le distanze dalla posizione dell’AD Sergio e di schierarsi ufficialmente contro la guerra e contro il genocidio richiedendo con forza il cessate il fuoco.

Si chiede inoltre, contro la censura e la disinformazione, di diffondere le seguenti rivendicazioni: interruzione dei rapporti diplomatici, militari e commerciali con il governo Netanyahu da parte del governo italiano; interruzione della partecipazione italiana alla missione militare nel Mar Rosso; tutela della libertà di stampa e del diritto al dissenso all’interno dei media italiani.