Mercoledì 7 febbraio 2024 rappresentanti delle associazioni Uomini e Donne Contro la Guerra, Centro Sociale 28 Maggio, Coordinamento Nazionale No Triv, con l’adesione di Pax Cristi e del Gruppo Impegno Territoriale GIT Banca Etica hanno consegnato al Sindaco del Comune di Casale Cremasco, Antonio Grassi, la documentazione relativa alla “Denuncia” depositata alla Procura della Repubblica di Roma il 2 ottobre 2023. Motivo principale di questa azione il fatto che la Base Aerea di Ghedi, probabile sede di bombe atomiche (20 ordigni del tipo B61-12), dista circa 43 km in linea d’aria dal Comune di Casale Cremasco.
La Denuncia è stata sottoscritta a titolo individuale da ventidue cittadini, fra questi il soresinese Ezio Corradi, oltre ad attivisti di associazioni pacifiste ed antimilitariste quali: Associazione Papa Giovanni XXIII, Abbasso la Guerra OdV, Donne Contro la Guerra, Centro di documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, Tavola della Pace Friuli Venezia Giulia, Rete Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale, Pax Cristi, Pressenza, WILPF, Centro Sociale 28 Maggio, Coordinamento No Triv.
La Denuncia chiede anzitutto di accertare la presenza di armi nucleari sul territorio nazionale nelle Basi di Ghedi e di Aviano (probabili 20 ordigni B61-12 in ognuna delle due basi), di verificare la liceità di questa presenza e di perseguire i responsabili di eventuali violazioni delle norme di legge in materia.
È utile, ad esempio, ricordare come l’Italia ha ratificato nel 1975 il Trattato di Non Proliferazione delle armi atomiche, già sottoscritto da USA, UK, URSS il 1° luglio 1968, impegnandosi a: “non ricevere da chicchessia armi nucleari, né il controllo su tali armi, direttamente o indirettamente “(art. II), e, secondo il parere dei legali coinvolti sono state violate anche altre norme nazionali ed internazionali, come, tra le altre, la Legge 185/90 che vieta l’importazione di armi nucleari.
L’esito dello studio degli avvocati della sezione italiana di IALANA (International Association of Lawyers Against Nuclear Arms), che accerta queste violazioni è stato pubblicato, a cura di Multimage, nel libro “Parere giuridico sulla presenza di armi nucleari in Italia”.
Copia della “Denuncia” e del libro di IALANA sono state consegnate al Sindaco e verrà depositata alla Biblioteca Comunale.
Al Sindaco ed al Comune di Casale Cremasco è stato chiesto di supportare con opportuni atti amministrativi ed iniziative pubbliche, la Denuncia stessa.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel dicembre del 2016 decise (l’Italia votò contro) l’apertura dei negoziati per il TPNW (Trattato di Proibizione Armi Nucleari). Il 7 luglio 2017, 122 su 193 membri ne hanno approvato il testo (assente l’Italia), affermando che le armi nucleari sono inaccettabili e disumane.
Il Trattato è diventato operativo dal 22 gennaio 2021, ma l’Italia non lo ha né sottoscritto né ratificato a causa dell’orientamento della NATO. Il Comune deve premere affinché il Governo lo faccia al più presto.
In un periodo dove sono in corso guerre non lontane dal nostro Paese, lanciamo un appello perché anche questa iniziativa di oggi di informazione e di presa di conoscenza sulla presenza delle armi atomiche sul territorio nazionale sia foriera di iniziative a favore della Pace e del disarmo per una civile convivenza fra i Popoli.