Per la prima volta molte grandi multinazionali dovranno pagare un’imposta minima globale di almeno il 15% sugli utili societari. La storica riforma fiscale è entrata in vigore lunedì 1° gennaio, quasi tre anni dopo che 140 Paesi avevano concordato un nuovo sistema fiscale, che dovrebbe aumentare le entrate fiscali di 220 miliardi di dollari all’anno. Gli Stati Uniti non partecipano attualmente alla riforma, nonostante abbiano approvato l’accordo nel 2021.

Tra i Paesi che hanno implementato la tassa del 15% dal 1° gennaio ci sono Regno Unito, Australia, Corea del Sud, Giappone e Canada, oltre all’Unione Europea e a noti paradisi fiscali come Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svizzera e Barbados.

Il Centre for International Corporate Tax Accountability and Research ha dichiarato che la nuova imposta minima globale “ridurrà gli incentivi per le imprese a utilizzare i paradisi fiscali e gli incentivi per i Paesi a diventare paradisi fiscali […] e rallenterà concretamente quella che era una corsa al ribasso”.

Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo

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