Il traffico di sostanze, anche di cannabis, è il bancomat delle mafie, le quali da esso ricavano grandi flussi di denaro per fare riciclaggio in attività perfettamente legali.

La Relazione annuale del Parlamento sulle tossicodipendenze del 2023 riporta che il mercato delle sostanze stupefacenti, un sistema completamente appaltato alla criminalità organizzata, muove attività economiche per 15,5 miliardi di €, di cui circa il 42%, pari a 6,6 miliardi di euro, è attribuibile al mercato nero dei cannabinoidi.
Per fornire un metro di paragone, l’infiltrazione criminale nell’ambito dell’industria turistica vale 2,2 miliardi di euro.
La legalità rappresenta l’unica arma per dare un colpo alla criminalità organizzata, per liberare risorse (uomini, mezzi, tribunali, carceri) in grado di perseguire reati più gravi e droghe più pericolose.
Spesso quando si parla di cannabis non sono poche le notizie false che occorre smontare.

La letteratura scientifica mondiale riconosce la minore pericolosità della cannabis non solo rispetto a sostanze come l’eroina, ma addirittura in confronto a nicotina e alcol, droghe legali che creano molti più danni a salute e società.
L’ONU il 2 dicembre 2020 ha approvato una raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che riconosce e facilita l’uso terapeutico e scientifico della cannabis.
Dopo 60 anni, la cannabis è stata rimossa dalla tabella IV della Convenzione sugli stupefacenti, quella delle sostanze pericolose senza alcuna proprietà terapeutica.

E il fatto che una persona faccia uso di cannabis non implica di per sé che prima o poi passi all’uso di altre sostanze stupefacenti.
A smentire questa affermazione è da tempo la scienza, oltreché la realtà: studi dimostrano che l’utilizzo frequente di cannabis è in realtà inversamente correlato al consumo di altre sostanze. Del resto, pochissimi dei 20 milioni di italiani che hanno usato cannabis nella vita sono poi passati all’eroina.
Inoltre, numerose analisi dimostrano che la cannabis sia utile come sostanza di uscita dalle dipendenze da sostanze più pesanti, come eroina e cocaina, rappresentando una valida alternativa medica ai farmaci oppioidi.
Non da ultimo, l’utilizzo terapeutico della cannabis diminuisce le morti per overdose da oppiacei.

Sono gli spacciatori l’unico legame che unisce i cittadini alle droghe pesanti per motivi chiaramente redditizi. Con la legalizzazione si spezzerebbe questo legame una volta per tutte.

In Europa, una delle percentuali più basse di giovani consumatori, pari all’8%, si trova in Portogallo, un Paese che ha infatti decriminalizzato l’uso di ogni sostanza nel 2001, puntando a un approccio di intervento sociale piuttosto che repressivo.

In Italia, invece, dove sono in vigore le leggi sulle droghe fra le più severe d’Europa, il 28% degli studenti italiani ha fatto uso di sostanze illegali nell’ultimo anno, con un 33% di essi che dichiara di aver iniziato a consumare cannabis entro i 14 anni.
Altri paesi europei, come la Germania, stanno prendendo iniziative per superare il proibizionismo, avanzando verso la decriminalizzazione della coltivazione per uso personale e la legalizzazione dei cannabis club.
Altre false notizie sono scientificamente smontate qui: https://www.iocoltivo.org/fake-news/).

Per questo, l’Associazione Meglio Legale, l’Associazione Luca Coscioni, Eumans, il Forum Droghe, l’Aduc, Antigone, Volt, Cannabis Service, Radicali Milano, Cannabis For Future, Be Leaf, Soft Secrets, Giovani Socialisti, Giovani Democratici Roma, Rifondazione Comunista, Giovani Verdi Europeisti, Piu Europa, Generazione, Giovani Democratici Lombardia, Radicali Cuneo, Canapa Sativa Italia, Radicali Rimini, A buon diritto, Potere al popolo, Comitato Ventotene, Dolce Vita, UDU Catania, Cattolica Futura, Unione Popolare, Universitari Liberi e Possibile hanno promosso “Io Coltivo” e deciso di raccogliere 50.000 firme per una legge di iniziativa popolare, riaprendo così il dibattito parlamentare, forti del fatto che l’Europa non porrà ostacoli ad una battaglia giusta.

La legge che si propone consentirà di detenere in casa fino a 30 grammi di cannabis per uso personale, permetterà di coltivare fino ad un massimo di quattro piante (contenti THC), direttamente in casa e favorirà la nascita di cannabis social club, associazioni senza scopo di lucro, nonché luoghi di ritrovo, in cui la cannabis viene coltivata e condivisa.
Qui il testo della proposta di legge: https://www.iocoltivo.org/testo/.

Servono 50.000 sottoscrizioni per poter depositare la proposta che si basa sul modello tedesco che si sta muovendo verso la decriminalizzazione della coltivazione per uso personale e la legalizzazione dei cannabis club. La sottoscrizione della proposta di legge di iniziativa popolare è possibile online con l’Identità Digitale (SPID) al sito: https://www.iocoltivo.org/.

Per ulteriori informazioni: https://megliolegale.it/.