Non è solo emergenza climatica ma emergenza sociale ed economica, chiediamo sicurezza.

Oggi 15 cittadini aderenti alla campagna FONDO RIPARAZIONE, promossa da Ultima Generazione, hanno effettuato l’azione di disobbedienza civile a Roma alle 9.10, lungo via Nuova Flaminia, all’altezza di Saxa Rubra. Manifestare pacificamente è un diritto sancito dalla nostra Costituzione, ed oggi abbiamo dimostrato che tutti i cittadini hanno il potere di farlo. L’azione, battezzata come “Marcia lenta”, consiste nel camminare lentamente insieme per permettere a cittadini comuni a riprendersi la strada come spazio politico piuttosto che esclusivamente ad uso automobilistico. Le persone hanno srotolato uno striscione con scritto “Fondo Riparazione” e mostrato cartelli con scritto “Lenti come il governo”, “Suona il clacson se vuoi un Fondo Riparazione”, “Piano piano cambiamo”, “A passo di Papa”. La marcia lenta si è protratta fino all’altezza dell’uscita di Via Grottarossa, ed è durata 50 minuti prima che intervenissero le forze dell’ordine e portassero le 15 persone in commissariato.

Angelo, 23 anni laureato in Scienze Naturali, ha dichiarato: Ho partecipato all’azione di oggi perché non vedo un futuro davanti a me. Ho capito che dovevo fare qualcosa quando, a lezione di paleontologia, ci è stato detto che “È assodato che siamo in una sesta estinzione di massa, paragonabile per intensità e velocità all’estinzione dei dinosauri”. La finestra per agire si sta chiudendo. Ricordo ai politici che non si può scendere a patti con la fisica, non si può denunciare una carestia, non si può arrestare un’alluvione. L’unica cosa sensata che possiamo fare oggi è la disobbedienza civile.”

IL POTERE SIAMO NOI. CHI? CITTADINE

Siamo l’ultima generazione di figlie, mamme, papà e nonne che hanno la possibilità di cambiare rotta rispetto al collasso sociale ed economico causato dalla distruzione del nostro ecosistema, e di creare un sistema più equo, sicuro e dignitoso. Siamo persone normali e diverse fra loro, accomunate da una presa di coscienza che ci spinge ad agire contro un governo negligente, al pari di tutti i governi degli ultimi trent’anni, e un sistema produttivista che ci ha fatto diventare consumatori anziché cittadine che hanno a cuore il bene comune. Contrariamente alla storia che la stampa mainstream vende su di noi, non siamo ragazze ingenui o scansafatiche che non hanno voglia di lavorare. Blocchiamo le strade perché sentiamo la responsabilità di portare questo messaggio e farci sentire. Sappiamo che non è normale, ma non c’è niente di normale intorno a noi.

COSA VOGLIAMO?

Vogliamo sicurezza. Non solo rispetto alla minaccia di frane e alluvioni, che comunque incombe sul 91% dei comuni italiani, ma anche rispetto all’aumento dei prezzi per i beni essenziali , al caro bollette, alla carenza di risorse nelle nostre scuole e nel nostro sistema sanitario. Per questo, chiediamo l’istituzione di un Fondo Riparazione preventivo su base annuale nel bilancio dello Stato, permanente e partecipato di 20 miliardi. I soldi dovranno essere ricavati tramite l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni sugli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit riservati ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari.

PERCHÈ?

Siamo nelle mani di un Governo che propone pacchetti sicurezza ma che non vuole realmente proteggerci. Anzi, preferisce fare disinformazione, mettendosi al servizio di quell’1% che detiene la maggior parte della ricchezza italiana. La protesta ambientalista è intrinsecamente legata alla lotta contro l’ingiusta distribuzione della ricchezza: il governo si farà carico delle persone che perderanno ancora la casa, il lavoro, il raccolto? Garantirà i loro diritti fondamentali come è suo dovere? Sul banco degli imputati, sfileranno i colpevoli dei disastri, degli incendi, delle ondate di calore? Quale “pacchetto sicurezza” è previsto per ENI, per le banche come Unicredit e Intesa Sanpaolo che fanno extraprofitti di trilioni di dollari con il fossile, per la Leonardo s.p.a che vende armi con cui il governo israeliano sta massacrando decine di migliaia di civili palestinesi?

Per quanto difficile sia questo periodo storico, le generazioni future lo guarderanno indietro come un’età dell’oro. Un’età della fauna e della flora selvatica, del clima mite, della stabilità, della prosperità, delle opportunità di agire. Il nostro mondo vivente è un’ombra grigia di quello che era una volta, ma un paradiso vibrante rispetto a quello che sarà. A meno che, a meno che.

 

 Ufficio stampa Ultima Generazione