In anticipo rispetto all’udienza, prevista per venerdì, i pm di Milano Storari e Cavalleri hanno disposto un “sequestro impeditivo d’urgenza della società Martinina srl, che fino ad oggi ha gestito il Cpr di Via Corelli a Milano.

Dopo l’ispezione di inizio dicembre, svolta insieme alla Guardia di Finanza, disposta per frode e turbativa, in cui erano emersi reati di ogni tipo, prima fra tutti che le persone trattenute non ricevevano cure e veniva servito loro cibo scaduto, c’è stata una accelerazione delle procedure che, se il provvedimento verrà convalidato dal Gip, porterà alla nomina di un amministratore giudiziario per gestirla.

Un piccolo barlume di giustizia per quell’inferno che sono i Cpr come erano i Cie, creati per la detenzione amministrativa di migranti che non hanno commesso alcun reato ma sono privati della libertà personale per il solo fatto di esistere in un Paese in cui secondo una legge iniqua non dovrebbero avere diritto di stare. Un primo risultato che si deve ad un grande lavoro del Naga, della Rete “Mai più lager – No ai Cpr” di cui come partito facciamo orgogliosamente parte.

Ringraziamo la federazione di Milano e in particolare attraverso la compagna Anna Camposampiero che sul tema è impegnata da anni. Ma non basta. Questo provvedimento rende ancora più urgente la nascita di una Commissione di inchiesta indipendente, guidata da persone autorevoli ed esperte del settore che porti a monitorare anche gli altri 8 Cpr in funzione oggi in Italia, con l’obiettivo di porre come tema di discussione la loro chiusura.

I Cpr sono irriformabili, invece di aprirne nuovi vanno abrogati non solo per i reati di Stato che vi vengono praticati in nome di un propagandistico allarme sicurezza ma in quanto sono esosi e fallimentari anche per attuare i rimpatri. Basta detenzione illegale, si regolarizzino le donne e gli uomini che vogliono uscire dall’invisibilità. Hanno perseguitato Mimmo Lucano che aveva costruito un modello di accoglienza positivo mentre il business sulla pelle dei migranti lo fanno da decenni proprio le strutture nate dalla deriva securitaria.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Stefano Galieni, responsabile nazionale immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Coordinamento di Unione Popolare