(Ci scrive Andrea Pancaldi, esperto di problemi sociali e disabilità)

Ma a chi giova e a cosa “pompare” o “sgonfiare” i numeri delle persone con disabilità in Italia e quelli dei volontari?

Alcuni esempi di dati apparsi recentemente, infatti, costringeranno anche a cambiare i proverbi, ossia non più “Verba volant, scripta manent” (“Le parole volano, gli scritti restano”), ma “Scripta volant, verba volant…”.

E c’è anche un dato curioso che vede sparire dalla ribalta mediatica i cosiddetti “falsi invalidi” che da una trentina d’anni balzavano alle cronache come “untori” ad ogni scricchiolio del bilancio statale…

I numeri della disabilità, diffusi soprattutto, in occasione della recente Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 Dicembre: ma di cosa parliamo?
E soprattutto a chi giova e a cosa, “pompare” o “sgonfiare” quei numeri?

La stessa cosa accade anche per il termine “volontari” (Giornata Internazionale il 5 Dicembre), che aumentano o diminuiscono di numero e di significato (dentro la voce “Terzo Settore”, a propria volta dentro la voce “No profit”) con dinamiche simili a “disabili”.

Il tutto al netto della superficialità di chi scrive nel leggere ciò che trova in rete senza avere attenzione sulla fonte, senza leggere le avvertenze nei rapporti ISTAT e spesso senza conoscere la differenza tra disabilità/invalidità/limitazioni-nelle-attività-abitualmente-svolte e, per il volontariato, la differenza tra volontariato/terzo settore/ noprofit e relativi procedimenti nella raccolta del dato da parte degli Enti accertatori.

A scusante vi è da dire che fino ad ora nessun lavoro di accorpamento delle diverse fonti, nessuna integrazione e traduzione divulgativa ha dato i risultati sperati.

Ma sempre più dentro i processi di disintermediazione tra politica e cittadini e nel dilagare della comunicazione, le parole e i numeri perdono di significato, anzi non lo assumono nemmeno, con buona pace degli “accessibile”, “sostenibile”, “inclusivo” di cui gronda ciò che si dice o si scrive. Ci toccherà anche cambiare i proverbi Scripta volant, verba volant…

Di seguito alcuni esempi.

Numero delle persone con disabilità in Italia

– «Il Sole 24h Ore», 3 dicembre 2023: «[I disabili, N.d.R.] In Italia sono 7.658.000, circa il 13% della popolazione».
– «Superabile INAIL» (citando dati dell’Osservatorio nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane), 7 dicembre 2023: «Quasi 13 milioni le persone con disabilità nel nostro Paese».
– Rivista «Statistica e società», 3 dicembre 2023: «Le persone con disabilità sono 3 milioni e 150 mila (il 5,2% della popolazione)».
– «Fondo assistenza e benessere», 16 marzo 2023: «Secondo Istat le persone disabili in Italia sono circa 4,3 milioni».

Persone con disabilità che lavorano

– «QuotidianoPiù» (su dati ISTAT rielaborati dall’Ufficio Studi dei Consulenti del Lavoro), 5 dicembre 2023: «Solo il 32,5% (nella fascia d’età 15-64 anni) risulta occupata».
– FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), 1° maggio 2023: «Secondo gli ultimi dati ISTAT solo il 19,7% delle persone con disabilità tra i 15 ed i 64 anni risulta occupata».
– «Superabile INAIL» (citando dati dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane), 7 dicembre 2023: «Solo l’11,9% delle persone con disabilità è occupato»-

Volontari in Italia

– «Il Sole 24 Ore», 19 maggio 2023: «Nel 2021 4,6 milioni di persone, […] hanno svolto una qualche forma di volontariato in una delle 261 mila istituzioni no profit censite da Istat» (fonte dati ISTAT, Censimento no profit).
– ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili), 5 dicembre 2023: «Sono più di 7 milioni gli italiani che, senza chiedere nulla in cambio, si mettono a servizio degli ultimi e dell’intera comunità» (fonte: Ministro del Governo italiano).
– «Il Sole 24 Ore», 31 gennaio 2023: «…6 milioni di volontari» (fonte: Fondazione per la Sussidiarietà su dati CESE-Comitato Economico e Sociale Europeo).

Mi permetto di aggiungere, sempre in tema di numeri, a latere e in coda, un curioso dato che vede, alla luce delle persone con disabilità rimaste gli ultimi “buoni” del sociale a fronte dei tanti “cattivi” (migranti e rom in primis), sparire dalla ribalta mediatica i cosiddetti “falsi invalidi” che da una trentina d’anni balzavano alle cronache come “untori” ad ogni scricchiolio del bilancio statale.
Infatti, una ricerca su Google permette di accedere alla classifica di presenza del termine “falsi invalidi” in ordine cronologico decrescente: 2023=48.000, 2022=60.000, 2021=138.000, 2020=160.000, 2019=209.000… un calo del 78% !