In data 22 novembre, una delegazione di RAL ha incontrato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, insieme all’assessore all’ambiente Giorgio Maione, portando alla loro attenzione i seguenti 10 punti della petizione “Apriti cielo!”, che ha raccolto ben 37000 firme:

  1. La limitazione del traffico privato ed il potenziamento e l’efficientamento del trasporto pubblico sostenibile, con riduzione dei costi per gli utenti; il ridimensionamento del traffico aereo e la revisione dei piani di ampliamento degli aeroporti, in particolare Malpensa.
  2. L’elaborazione di un Piano per il progressivo superamento dei 12 impianti di incenerimento dei rifiuti e dei 5 di coincenerimento. In Lombardia, regione virtuosa per la raccolta differenziata, si bruciano più dei 35% dei rifiuti urbani nazionali, a danno della salute dei lombardi.
  3. La decarbonizzazione dei sistemi di produzione energetica; l’innovazione tecnologica sostenibile degli impianti industriali; l’adozione di metodi per il filtraggio decisamente più efficienti e la verifica sistematica delle emissioni dei camini.
  4. La disincentivazione degli allevamenti intensivi e impattanti, con una pianificazione territoriale ecocompatibile.
  5. L’adozione di un sistema di monitoraggio della qualità dell’aria di ultima generazione che si avvalga della tecnologia satellitare per monitorare il territorio più capillarmente e come deterrente alle emissioni illegali e agli incendi dolosi; una maggior trasparenza nella raccolta e nella diffusione dei dati.
  6. Una drastica riduzione del consumo di suolo; la razionalizzazione degli impianti di logistica e lo stop alla loro proliferazione; la pianificazione di una più diffusa intermodalità su ferro.
  7. Maggiori incentivi per la bonifica dell’amianto e una mappatura delle aree a rischio; la semplificazione delle pratiche burocratiche per favorire un risanamento del territorio più veloce ed efficace, soprattutto nelle aree ex-industriali.
  8. L’avvio di un’operazione di riforestazione massiva in tutta la Regione, anzitutto partendo dall’applicazione della Legge 10 del 14/1/2013, che obbliga ciascun Comune sopra 15.000 abitanti a mettere a dimora un albero per ogni nuovo nato o adottato.
  9. La riorganizzazione del sistema sanitario regionale con particolare riferimento alla medicina di prevenzione, favorendo indagini epidemiologiche ad ampio spettro per monitorare gli effetti sanitari relativi alle emissioni in ciascun territorio e in modo partecipato con le comunità locali.
  10. Campagne di sensibilizzazione e formazione alla sostenibilità ambientale e un cambiamento nella comunicazione che porti alla valorizzazione pubblica delle imprese che realmente stanno attuando una sana e virtuosa transizione ecologica.

La Lombardia costituisce una delle aree più inquinate d’Europa e ciò non può essere addebitato alle sole questioni morfologiche che caratterizzano la Pianura Padana. L’inquinamento atmosferico è un problema che può e deve essere gestito con urgenza e fattività. L’ostruzionismo dell’attuale giunta alle stringenti richieste europee e dell’OMS di un abbattimento sostanziale delle emissioni, che sono drammaticamente nocive per la salute dei cittadini, rivela un atteggiamento rinunciatario che è del tutto in contraddizione con la “la logica del fare” di cui la giunta stessa ritiene di essere espressione.

La Lombardia, motore economico d’Italia, avrebbe le competenze e le possibilità economiche per attuare la transizione ecologica, in modo sì graduale, ma senza differimento a tempi futuri indefiniti. Di più, potrebbe diventare “motore ecologico” di Italia e, forse, d’Europa.

Per attuare tale cambiamento abbiamo, però, bisogno di avvalerci delle migliori competenze tecnico-scientifiche, oltre che manageriali, a disposizione. A tale riguardo, RAL aderisce all’esposto, presentato da Cittadini per l’Aria, WWF Lombardia e Legambiente Lombardia, per denunciare l’insostenibilità delle affermazioni antiscientifiche della Presidente designata di ARPA Lombardia, Lucia Lo Palo, circa la realtà del cambiamento climatico e l’incompatibilità del suo Curriculum rispetto alle gravi e difficili sfide che si troverà a gestire.

Nonostante l’atteggiamento difensivo spesso mostrato dai nostri interlocutori, riteniamo che questa prima interlocuzione possa portare ad ulteriori confronti e a dialoghi più approfonditi per affrontare insieme, politica e società civile, le difficili sfide climatiche che sono già tra noi, al fine di consegnare una Lombardia migliore alle generazioni future.

 

Rete Ambiente Lombardia