« Una società umana, ispirata a criteri di civiltà, non può accettare, non può sopportare lo stillicidio di aggressioni alle donne, quando non il loro assassinio » [1], ha affermato il presidente della repubblica italiana Sergio Mattarella nel suo messaggio d’occasione nella “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” che occorreva ieri 25 novembre.

Dopo tanti anni di presidente e, soprattutto di repubblica italiana, Mattarella è solo riuscito a riconoscere che « avvertiamo che dietro queste violenze c’è il fallimento di una società ».

Quindi … colpa di tutti ( della “società” ), colpa di nessuno. Nessun mea culpa da parte di chi detiene il potere.

Poi la frase gettata lì, come per allungare il vuoto discorso ufficiale: « Non soccorrono improvvisate analisi di psicologia sociale a giustificare la persistenza di una piaga che non si riesce a guarire nonostante gli sforzi ».

Quali “sforzi” non è dato conoscere: l’aumento delle pene carcerarie?

Sinceramente in decine d’anni di repubblica ci sarebbe stato il tempo per questi politici di leggere le numerose, e di certo non improvvisate, analisi di psicologia sociale in materia. Ma forse non è una questione di tempo ma di mancanza di volontà, di interesse.

Nel frattempo, scrive l’Unità, « una marea di persone » è scesa in piazza per chiedere attenzione sul tema. Erano almeno 500 mila le persone che hanno partecipato a Roma al corteo promosso dall’associazione “Non Una di Meno”, secondo gli organizzatori.

« Non un momento rituale », scrive l’associazione femminista sul proprio sito web. Per contrastare il fenomeno, che definisce « violenza patriarcale » chiede, tra l’altro, una « legge sulla educazione all’affettività », ma sostiene anche come « il governo tace sulle misure reali per il contrasto alla violenza, come il reddito di autodeterminazione, l’allargamento dei criteri di assegnazione per le case popolari e, più in generale, […] un welfare svincolato dalla famiglia, e centrato sulla libertà di scelta » [2].

Fonti e Note:

[1] Quirinale, 25 novembre 2023, “Dichiarazione del Presidente Mattarella in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.

[2] Non una di meno, 25 novembre 2023, “Transfemministə ingovernabili contro la violenza patriarcale”.