D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza è ancora e nuovamente al fianco di Lucha y Siesta, e sottolinea la gravità della scelta della Regione Lazio che vede la chiusura della Casa delle Donne Lucha y Siesta, la sua ristrutturazione, il ricollocamento dei nuclei accolti e la futura messa a bando della struttura.

Dobbiamo ancora ripetere che i centri antiviolenza non sono spazi neutri, ma politici e per essere efficaci devono essere abitati da donne che conoscono l’antiviolenza e la praticano con esperienza. Questo tentativo di omologazione attuato dalla Regione Lazio è sintomatico di un approccio che – senza tenere conto delle indicazioni della Convenzione di Istanbul – tenta di spegnere le voci critiche delle soluzioni securitarie, quelle voci che indicano soluzioni politiche e culturali” dichiara la presidente di D.i.Re Antonella Veltri.

Buttare via una realtà esperta e consolidata come Lucha y Siesta, parte della Rete nazionale D.i.Re, è una scelta che relega le attività dei centri antiviolenza a mero servizio, svuotandole dei contenuti politici propri del movimento delle donne, da cui l’antiviolenza prese le mosse ormai 40 anni fa” continua la presidente.

La violenza maschile sulle donne non è neutra e la risposta necessaria al suo contrasto non deve essere resa neutra: decenni di esperienze, competenze e conoscenze condivise a livello internazionale devono guidare il cambiamento culturale necessario per finalmente riuscire a contrastare in modo efficace questo fenomeno strutturale e sistemico.” conclude Veltri.

Le decisioni che snaturano un assetto complesso e consolidato non possono essere prese in modo unilaterale, senza un confronto con chi ha l’esperienza e le competenze necessarie. Per questo, D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza monitorerà la situazione, anticipando sin da ora la richiesta di chiarimento per la chiusura di uno spazio importante di accoglienza alle donne

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D.i.Re. – Donne in rete contro la violenza è la Rete nazionale antiviolenza e si compone di 87 organizzazioni dislocate sul territorio nazionale, che gestiscono Centri antiviolenza e Case rifugio, affiancando oltre 20.000 donne ogni anno. D.i.Re e le organizzazioni socie sono attive politicamente per determinare il cambiamento culturale necessario per l’eliminazione della violenza maschile alle donne.