Ieri pomeriggio, il tribunale regionale di Monaco di Baviera ha condannato quattro attivisti per il clima a una multa di 1680 euro ciascuno. Tra di loro, tre italiani.

Se gli scienziati non pagheranno le multe, dovranno scontare 105 giorni di carcere. Sebbene il giudice abbia ritirato l’accusa di violenza privata, gli imputati sono stati condannati per danneggiamento e violazione di domicilio durante la loro protesta nonviolenta l’anno scorso a Monaco contro il fallimento della politica tedesca in materia di crisi climatica. Lo scopo degli scienziati è fare pressione sui governi affinché agiscano in maniera emergenziale per la decarbonizzazione immediata.

La pena è stata ridotta notevolmente durante il processo: il giudice ha tenuto conto del fatto che l’obiettivo principale delle azioni non fosse quello di danneggiare le proprietà altrui, ma di richiamare l’attenzione sulla crisi climatica. Dopo aver ascoltato le ragioni degli scienziati, lo stesso giudice ha definito la crisi climatica “la più grande sfida che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi anni“.

Il processo di oggi è stato il primo di diversi procedimenti giudiziari che saranno intentati contro 16 membri di Scientist Rebellion. I processi iniziano un anno dopo le proteste degli accademici, per le quali erano stati tenuti in detenzione preventiva per una settimana. Nell’ambito della campagna di protesta “Unite Against Climate Failure”, nell’ottobre 2022, gli scienziati di età compresa tra i 23 e i 36 anni (aree di studio: fisica, scienze ambientali, biotecnologie e scienze naturali) hanno partecipato a tre azioni dirette nonviolente a Monaco di Baviera contro la società di investimenti BlackRock, la casa automobilistica BMW e il governo tedesco, per le loro responsabilità come emettitori di CO2. [Per maggiori dettagli sulle azioni, vedi sotto].

Ci sono momenti nella storia in cui siamo chiamati a prendere una posizione chiara” afferma Lorenzo. “Questo è il momento. Abbiamo usato il nostro privilegio di scienziati per preservare la bellezza di questo mondo e stare dalla parte giusta della storia. Il giudice ha riconosciuto l’emergenza climatica, ma ha comunque dichiarato di doverci condannare per aver danneggiato una proprietà privata, che a quanto pare viene valutata più della vita delle persone“.

Scientist Rebellion è un movimento internazionale di scienziati e accademici di oltre 32 Paesi che invita alla disobbedienza civile nonviolenta di fronte al fallimento delle politiche sulla crisi climatica. Il Climate Emergency Fund sostiene la mobilitazione, la formazione, la costruzione di strutture e il lavoro educativo di Scientist Rebellion.

 

Ufficio stampa Scientis Rebellion

 

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