Giovedì 12 ottobre una delegazione formata da 5 attivisti pacifisti ha incontrato le istituzioni ed importanti associazioni bresciane. Al centro dei colloqui la presentazione della Denuncia depositata il 2 ottobre da 22 attivisti contro la presenza di armi nucleari in Italia.

Obiettivo degli incontri era, in primo luogo, consegnare la denuncia agli interlocutori entrando nel merito del suo significato e sollecitare un suo approfondimento ed una sua divulgazione; in secondo luogo, sollecitare la definizione e la presentazione del Piano di sicurezza per la popolazione di fronte ai rischi che presenta il dispiegamento di armi nucleari nell’aeroporto di Ghedi.

La delegazione degli attivisti era composta dai bresciani Giuseppe Corioni, Luigino Beltrami e Franco Loschi, di “Donne e Uomini Contro la Guerra” e “Centro Sociale 28 maggio”, nonché dall’avvocato Ugo Giannangeli e dal dott. Elio Pagani di Abbasso la Guerra OdV, con sede a Venegono (Varese), tra i promotori dell’iniziativa.

Alla Prefettura Brescia l’incontro si è svolto con la Vicecapo di Gabinetto dott.ssa Anna Frizzante, in rappresentanza del Prefetto.

Alla Provincia di Brescia, con il Capo di Gabinetto Andrea Ratti e il Consigliere con delega al 3° Settore Marco Apostoli.

Al Comune di Brescia, con il Presidente del Consiglio Comunale Roberto Rossini.

La delegazione si è incontrata poi con il Segretario della CGIL Brescia, Francesco Bertoli e con il Presidente dell’ANPI Brescia, Lucio Pedroni.

In tutti gli incontri la delegazione ha consegnato copia del libro “Parere giuridico sulla presenza di armi nucleari in Italia”, frutto di uno studio assegnato nel 2021 da 22 associazioni locali e nazionali alla sezione italiana di IALANA, un’associazione internazionale di avvocati contro le armi nucleari e pubblicato da Multimage.

Negli incontri Beppe Corioni ha sempre sottolineato l’urgenza di liberarci dalle armi nucleari USA – NATO dispiegate in territorio nazionale a Ghedi ed Aviano e la necessità di avere un Piano di sicurezza per la popolazione che vive nell’area, considerando comunque che un’esplosione nucleare bellica o accidentale causerebbe tra i 2 e i 10 milioni di morti in Lombardia.

Elio Pagani ha illustrato come è nata la necessità di verificare l’illegalità o la legalità della presenza di armi nucleari e come poi si è giunti a depositare la Denuncia, sottolineando come questa sia una iniziativa parallela alla richiesta al Governo di sottoscrivere e ratificare il Trattato di Proibizione delle armi nucleari, che peraltro comporterebbe la loro rimozione in tempi brevi.

L’avvocato Ugo Giannangeli ha sottolineato l’alta qualità della decina di avvocati, penalisti e non, che hanno predisposto e depositato la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, e ha tratteggiato la grande articolazione della stessa, citando le principali norme internazionali e nazionali che, a giudizio dei denuncianti, sono state violate. Entrando nel merito ha riferito che questa denuncia chiede alla magistratura di accertare la presenza delle armi nucleari in Italia, di verificarne la illegittimità e individuarne i responsabili.

La rappresentante della Prefettura ha mostrato molto interesse per il contenuto e gli obiettivi della denuncia, chiedendo di poterla avere anche in formato digitale comprensiva dei suoi 12 corposi allegati. Circa le sollecitazioni ad avere un Piano di emergenza e di sicurezza, ha ricordato che un Piano per il territorio è in elaborazione e che i ritardi sono imputabili alla complessità delle materie, nonché al coinvolgimento di molti enti. Si è impegnata a sollecitare la sua definitiva stesura ed approvazione.

Anche i rappresentanti della Provincia di Brescia hanno ascoltato con attenzione le comunicazioni della delegazione; in particolare si sono dichiarati favorevoli a mettere a disposizione del Presidente e dei Consiglieri il testo della Denuncia per aprire una discussione in merito, cogliendone la correlazione con la Campagna per il TPAN. Il Consigliere Marco Apostoli si è impegnato a verificare la possibilità che durante il Festival della Pace vi sia uno spazio anche per informare circa questa iniziativa.

L’incontro col rappresentante del Comune di Brescia avrà una continuazione il 19 ottobre per l’impossibilità di un adeguato approfondimento dei temi sul tavolo.

Anche il Segretario della CGIL bresciana, che ha accolto la delegazione negli uffici della sede centrale, ha  mostrato un interesse nei confronti dell’iniziativa e farà avere ai segretari di tutte le categorie copia della denuncia in modo da aprire un dibattito sulla stessa.

Il Presidente dell’ANPI ha garantito che investirà la sua associazione di una discussione sul tema, nell’ottica di trovare modalità di azione utili a far conoscere l’iniziativa e a sostenerla.

La delegazione di attivisti pacifisti dà una valutazione positiva degli incontri e invita tutte le realtà pacifiste ed antimilitariste a svolgere iniziative analoghe, a partire da Pordenone-Aviano, consegnando il testo della Denuncia a Prefetture, Province e Comuni capoluogo delle città ove essi operano.

Contestualmente i denuncianti faranno circolare un invito a condividere il testo della Denuncia a cittadini e alle associazioni sensibili.

Lo Staff stampa dei 22 denuncianti