“LA GUERRA CAMBIA IL MARE” è il titolo della due-giorni (16-17/9/23) organizzata a Napoli dalla rivista LIMES, nel corso della quale si è parlato del mare quasi esclusivamente con una visione di sfruttamento delle risorse energetiche e di geopolitica e strategia militare.

Non a caso erano stati invitati a discuterne ben sei alti ufficiali delle forze armate ed il convegno si è concluso con un confronto sul ruolo della NATO.

Viceversa, è mancata del tutto una prospettiva biologico-scientifica ed ecologista, incentrata sui diritti al mare e del mare e su una visione ecopacifista, che ne sottolineasse invece la crescente e preoccupante militarizzazione ed il controllo delle sue preziose risorse a fini imperialistici.

«Nella sessione di domenica al Palazzo Reale di Napoli siamo stati presenti anche noi ecopacifisti – ha dichiarato Ermete Ferraro, Presidente del M.I.R. Italia e dirigente dell’associazione ambientalista V.A.S. – Verdi Ambiente e Società – quelli/e cioè che non guardano al mare come una risorsa da sfruttare o da presidiare con navi da guerra, ma piuttosto di cui tutelare la biodiversità, da difendere e valorizzare come bene comune, risorsa naturale imprescindibile e possibile legame di pace e di vero sviluppo».

Ferraro ha anche ricordato che V.A.S. ha promosso per anni la campagna ambientalista nazionale “Diritti al Mare – Diritti del Mare” e che V.A.S. e M.I.R., a livello locale, si battono da lungo tempo contro la militarizzazione e nuclearizzazione del Porto di Napoli, la cui città metropolitana è costellata da comandi e basi della NATO e della U.S. Navy.