Si sono concluse alle 10.30 di oggi le quattro operazioni di soccorso che hanno visto la nave Life Support di EMERGENCY impegnata durante tutta la notte di giovedì 20 luglio184 le persone tratte in salvo. Tutti i soccorsi sono avvenuti in acque internazionali, nella zona SAR maltese. La prima imbarcazione proveniva dalla Libia e le altre tre dalla Tunisia.

Delle 184 persone soccorse 26 sono donne, di cui due incinte, e 56 sono minori, di cui 26 non accompagnati. I naufraghi provengono da Benin, Camerun, Costa d’Avorio, Gambia, Guinea, Egitto, Eritrea, Mali, Senegal, Sierra Leone, Siria, Sudan. Molti di questi Paesi soffrono di insicurezza alimentare, instabilità politica e conflitti civili.

Come racconta Yohanes Ghebray Tsegay, mediatore culturale a bordo della Life Support: “La prima imbarcazione è partita da Zwara, in Libia, nella notte tra il 17 e il 18 luglio, mentre le altre 3 sono partite da Sfax, in Tunisia. Molte delle persone soccorse vengono dall’area subsahariana e hanno intrapreso il loro viaggio mesi fa, ma alcuni sono in viaggio da anni.

La prima imbarcazione è stata segnalata da Frontex e Alarm Phone, mentre i successivi tre casi di distress sono stati segnalati dal Maritime Rescue Coordination Centre (MRCC) di Roma. L’unica nave di soccorso presente nell’area era la Life Support di EMERGENCY che, dopo aver informato le autorità competenti, si è subito recata sul posto per effettuare le operazioni di salvataggio.

naufraghi sono molto disidratati e anchilosati per aver passato alcuni giorni sotto al sole in una posizione rannicchiata, ma non ci sono casi gravi – commenta Virginia Gatto, dottoressa a bordo della Life Support –. Nelle prossime ore il team medico a bordo esaminerà i casi individuali e continuerà a monitorare le condizioni generali dei naufraghi.”

Da ieri sera la Life Support ha effettuato quattro operazioni di salvataggio per un totale di 184 naufraghi portati in salvo – riporta Carlo Maisano, capomissione della Life Support di EMERGENCY – Il primo natante ci è stato segnalato sia da Frontex che da asset civili. Dopo il soccorso abbiamo capito che queste persone erano partite dalla Libia, da Zwara, ed erano principalmente siriani ed egiziani. Il nostro staff sanitario di bordo si è preso cura di loro. Dopo aver comunicato la conclusione delle operazioni, il MRCC di Roma ci ha chiesto di investigare su quattro ulteriori possibili casi di distress a poche miglia da noi. Ci siamo imbattuti in altre tre imbarcazioni ma questa volta partite da Sfax, in Tunisia, che sono state soccorse e i naufraghi portati in salvo sulla Life Support. La situazione sulla tratta migratoria tunisina si è aggravata drammaticamente nelle scorse settimane, probabilmente anche come conseguenza del Memorandum tra Unione Europea e Tunisia per controllare i flussi migratori in partenza dal paese.

Dopo aver concluso le operazioni di salvataggio e aver informato le autorità competenti, la Life Support ha chiesto un Place of Safety (POS) dove far sbarcare i 184 naufraghi.  L’MRCC (Maritime Rescue Coordination Centre) di Roma ha assegnato prima Lampedusa, dove sono sbarcate 13 persone che eccedevano la capacità di accoglienza della nave, e poi il porto di Taranto come POS per il resto delle persone a bordo.

La Life Support è la nave di ricerca e soccorso di EMERGENCY ed è attiva nel Mediterraneo Centrale, la rotta migratoria più mortale al mondo, dal dicembre 2022. In questa rotta, solo nel 2023, si sono contati almeno 1.668 morti. La Life Support di EMERGENCY ha soccorso finora 867 persone.