Onorevoli componenti della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai;

Come per la prima e la seconda guerra mondiale, i mezzi di comunicazione, a partire da quelli pubblici, esaltano una guerra sempre più prossima, sempre più vicina allo scontro nucleare.

Nessuno spazio televisivo paragonabile è garantito a tanti illustri uomini di buona volontà, laddove lottano per la pace, laddove chiedono di interrompere l’invio di armi: da Ugo Mattei a Vauro Senesi, da Moni Ovadia ad Alemanno, da Virginia Raggi a Fulvio Grimaldi, da Enzo Pennetta a Franco Cardini.

Con loro migliaia di cittadini in tutta Italia aprono i loro banchetti in strada per raccogliere firme.

Dalla sera del 2 giugno ho intrapreso uno sciopero della fame che ancora proseguo.

Chiedo che si rompa la congiura del silenzio sui referendum per la pace.

Chiedo a voi tutti e a noi tutti di intervenire immediatamente nei confronti della Rai, perché si informino i cittadini sui referendum per fermare l’invio di armi.

Vi chiedo di farlo nel rispetto della nostra Costituzione, che pone lo strumento referendario a difesa e garanzia dei cittadini.

Da uomo, da cittadino e da docente vi chiedo attraverso questa fame di verità di far sapere al nostro popolo che la sovranità gli appartiene e si esercita anche attraverso il referendum, che ha diritto a scegliere e firmare.

Con riguardo,
Professor studente Davide Tutino

Il professore Tutino aveva cominciato il 3 giugno 2023 uno sciopero della fame con questa dichiarazione:

“Mentre la NATO prepara i piloti degli F-16 per attaccare la Russia con armi nucleari, e la Russia punta i suoi missili sulla serva Europa e sulla serva Italia, da oggi intraprendo uno sciopero della fame.

Intendo così dare corpo alla scelta pacifista e referendaria vietata su tutti i mezzi di informazione, i quali agiscono contro le leggi e in spregio della propria morale.

Ricordo che i referendum sono strumenti garantiti dall’articolo 75 della Costituzione, ed è preciso dovere delle istituzioni e dei mezzi di informazione mettere i cittadini a conoscenza della possibilità di firmare.
Sotto i bombardamenti della propaganda di guerra è oggi vietato conoscere, vietato firmare, vietato scegliere, vietato uscire dalla guerra, vietato ogni dibattito sui tre referendum per la pace e la salute.

Cosa chiediamo?

Chiediamo a tutti i mezzi di informazione di rompere il patto di omertà, di farlo ora, perché navighiamo verso le fauci dell’abisso.

Chiediamo a tutti i cittadini di firmare e fermarli ora; non confidate nella saggezza dei sovrani, sono già sulle loro scialuppe”.