E’ sempre più grave la situazione abitativa a Torino: esplosione del numero degli sfratti e il Comune non risolve

Durissime le critiche dei manifestanti. Tutti gli sfratti per morosità incolpevole o scadenza del contratto di locazione, che erano stati rimandati a causa della pandemia, da inizio anno hanno visto un notevolissimo incremento.

La precarietà del lavoro, il caro energia, l’inflazione, il caro affitti, sono un flagello per una fascia di popolazione che sta aumentando.

Le risorse del Comune sono sature e alle persone non resta che finire per strada. Una situazione che sta esplodendo nella sua drammaticità. I presidianti accusano il Comune di non essersi preparato per tempo, eppure l’esplosione degli sfratti era ampiamente prevedibile.

I manifestanti denunciano l’utilizzo sempre più frequente degli sfratti “a sorpresa” (art. 610), all’inquilino sfrattato non viene comunicata la data dello sfratto e i servizi sociali vengono avvisati con brevissimo anticipo. Una giovane mamma con una bambina di 6 mesi, il marito ha perso il lavoro precario per un infortunio, ha avuto uno sfratto col 610, per ora fortunatamente rimandato.

Prendocasa dopo il presidio ha rilasciato un comunicato:

Dagli uffici dell’assessorato ci hanno fatto sapere che l’assessore non c’era allora abbiamo deciso di raggiungerlo a un convegno al Campus Luigi Einaudi, in cui si parlava proprio del problema della casa e come prevenirlo. Siamo dunque andati lì a portare la testimonianza della realtà del problema degli sfratti: solo in barriera sono in corso circa 700 sfratti al mese e soprattutto della grave violenza dello sfratto a sorpresa tramite l’articolo 610, mentre in tutti gli uffici dei servizi sociali si continua a dire che le strutture di emergenza sono piene.

Nonostante le domande incalzanti Rosatelli si è rifiutato di prendere un impegno chiaro rispetto al blocco delle esecuzioni a sorpresa, contrariamente a quanto aveva fatto a gennaio quando aveva dichiarato che avrebbe preso provvedimenti contro l’uso di questo articolo.

Il gruppo di famiglie sotto sfratto,di cui 8 con il 610 che rischiano di finire in strada da un momento all’altro, gli ha fatto presente che deve prendersi la responsabilità politica, bloccare i 610 e tutti gli sfratti. Alla fine l’incontro non si è concluso e l’assessore è scappato rifiutando di dare dichiarazioni e anche solo un appuntamento.
Le istituzioni continuano a parlare del problema casa, del razzismo del mercato degli affitti e della mancanza di case popolari, ma non fa niente per contrastare lo strapotere e gli abusi di palazzinari e questura. L’amministrazione comunale si lava le mani del dramma degli sfratti che coinvolge sempre più persone. Non serve a nulla andare ai convegni e parlare di prevenzione all’homlessness se non si agisce per farlo veramente!

Non resteremo in silenzio e continueremo a lottare finché la casa non sarà garantita per tutte e tutti!

Vogliamo il blocco degli sfratti a sorpresa e di tutti gli sfratti.

Finchè non lo faranno le istituzioni continueremo a farlo con la solidarietà: ci vediamo domani per due muri popolari alle 7 in Corso Molise 30 e in Via Isler 7.

Le dichiarazioni dei manifestanti: