In occasione della 57^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (21.05.23), il Movimento Internazionale della Riconciliazione (M.I.R. Italia) vuol ribadire l’importanza di un’adeguata formazione dei giovani ad un’educazione linguistica nonviolenta e a una modalità comunicativa che non sia solo ‘non-ostile’, ma anche ecologica e pacifica.

«Il M.I.R. italiano si occupa da decenni di educazione alla pace e alla nonviolenza – ha dichiarato il Presidente, Ermete Ferraro –  ma negli ultimi tempi ha approfondito la tematica della comunicazione ecologica e nonviolenta ed ha proposto l’educazione linguistica per la pace come fondamentale tassello di un progetto culturale che aiuti le nuove generazioni a scoprire la parola come la “chiave fatata per scoprire il mondo” (don L. Milani), ma anche come strumento per comprenderlo e per trasformarlo, contro ogni forma di mistificazione, propaganda, omologazione ed uso ostile».

Nel suo libro “La colomba e il ramoscello” (Torino, Ed. Gruppo Abele, 2020) il M.I.R. ha delineato un progetto che coniuga l’impegno pacifista con quello ecologista, indicando la comunicazione come un necessario strumento per modificare gli attuali paradigmi culturali – viziati da violenza e militarismo – all’interno di un modello di sviluppo e di convivenza fondato sulla pace, la solidarietà e lo sviluppo dei singoli nella comunità.

«Nel manuale “Grammatica Ecopacifista” (Pisa, Centro Gandhi Ed., 2022) – ha aggiunto Ferraro – questa proposta formativa è stata resa più specifica e dettagliata, per approfondire la riflessione ma anche per fornire strumenti operativi che consentano a docenti ed educatori di andare nella direzione di una comunicazione che utilizzi l’ecolinguistica e l’educazione linguistica nonviolenta per sviluppare linguaggi di pace, di giustizia e di solidarietà».

Il M.I.R., in particolare, accoglie e fa proprio l’appello di Papa Francesco che, nel suo messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali 2023, ha invitato a “comunicare secondo verità nella carità”, ma soprattutto a farlo “col cuore”, proprio per “disarmare gli animi promuovendo un linguaggio di pace”.

In tal senso, il Movimento continuerà ad impegnarsi affinché pace e riconciliazione non restino parole vaghe, ma assumano il giusto peso per un progetto di costruzione dal basso della pace e di uno sviluppo equo, ecologico e solidale.