Questa mattina Marco Grimaldi, parlamentare AVS, e Michele Rech, in arte Zerocalcare, hanno testimoniato al processo

Grimaldi ha descritto i rapporti politici negli anni con il centro sociale, è stato prima Consigliere comunale e poi regionale, oltre ad avere vissuto anni in Vanchiglia. Ha descritto le attività a carattere sociale dell’Askatasuna  nel proprio quartiere. Ha poi dichiarato che a suo giudizio le FFOO devono intervenire in modo commisurato, che talune azioni, si è riferito in particolare ai fatti di piazza S. Giulia del 2017 e del 1° maggio 2019, tendono a creare tensioni, che con una gestione più commisurata non si verificherebbero.

Zerocalcare ha raccontato i propri rapporti con l’Askatasuna, che hanno riguardato essenzialmente eventi culturali legati principalmente alle sue creazioni. Ha sottolineato che, come accade in generale in tutti i centri sociali, nelle occasioni culturali alle quali ha partecipato in quelle realtà si sono sempre sviluppati dibattiti interessanti, che in altre occasioni non avvengono.

All’uscita dalla deposizione Michele Rech ha rilasciato delle dichiarazioni ai giornalisti. Gli abbiamo chiesto:

Questo è un processo emblematico, ma in un contesto più ampio c’è una risposta dello Stato per quanto riguarda i movimenti, le persone, che manifestano a tutela dell’ambiente, lo abbiamo visto a Roma con Ultima Generazione. Lei come persona, come cittadino, come si sente rispetto a questo clima, a questo contesto spesso giudiziario nei confronti dei movimenti?

“Mi sembra agghiacciante nel senso vero. Mi fa davvero paura l’idea che la critica politica, le manifestazioni di dissenso, o anche di conflitto, possano essere trattate neanche più come un problema di ordine pubblico, ma addirittura, come n questo caso, come un’associazione a delinquere. Mi sembra una deriva pericolosissima in generale”.

Ha poi continuato rispondendo ad altre domande: ” I centri sociali in generale sono risorse, sia per la vita di tutti i giorni, sia per la vivacità culturale di una città. L’askatasuna è un luogo che conosco da 20 anni e che ha avuto un ruolo gigantesco dal punto di vista culturale e non solo a Torino. L’accusa mossa all’Askatasuna secondo me non è esagerata: secondo me è completamente infondata e agghiacciante. Non mi sento un difensore dell’Askatasuna e del movimento NoTav: non ci dovrebbe essere bisogno di una difesa per una cosa che è così lampante”