Dopo 2 settimane di assoluto silenzio nel merito dell’aggressione squadrista compiuta a Firenze da alcuni esponenti di Azione Universitaria e Azione Studentesca ai danni di studenti e studentesse del liceo Michelangelo, è stato finalmente reso pubblico un imbarazzante tentativo di formulazione di scuse e retoriche vittimiste.

Per farlo hanno messo mano con sommo revisionismo a un episodio avvenuto a Bologna nel maggio dell’anno scorso quando, durante le elezioni studentesche, i baldi giovani di Azione Universitaria hanno approfittato della loro presenza in via Zamboni per devastare i plessi con scritte razziste, slogan fascisti, minacce di stupro e di violenza, divertendosi in quelle sere a camminare per le strade molestando verbalmente e fisicamente chi incontrassero, il tutto culminato con l’irruzione in un aula assegnata alla comunità studentesca devastando e pisciandoci all’interno.

 

Dopo giorni di tale condotta inaccettabile il tessuto sociale della zona universitaria si è mosso compatto per dire un fermo no a quel clima di odio dentro e intorno ai plessi di via Zamboni 38.

Da ieri sera invece sono state diffuse a partire dal profilo social di Galeazzo Bignami – parlamentare qui sopra ritratto con indosso una “pacifica” camicia nera con tanto di svastica al braccio destro – versioni immaginifiche di un povero e senza macchia gruppo di Azione Universitaria importunato ingiustamente per strada.

Odio fa rima con pace?

Minaccia fa rima con pace?

Razzismo fa rima con pace?

Antisemitismo fa rima con pace?

Omofobia fa rima con pace?

Stupro fa rima con pace?


Il gioco è sempre lo stesso quando si parla di questi personaggi: prima fanno i gradassi credendo di poter agire indisturbati, poi corrono a gambe levate, frignano nelle aule di tribunale, e infine rimettono mano fantasiosamente al racconto dei fatti volendo fare la parte dei poveri agnellini.

La medesima modalità usata dopo l’aggressione a Firenze quando questi soggetti hanno raccontato a singhiozzi di essere stati loro gli aggrediti, la medesima modalità usata nel maggio scorso a Bologna interpretando la parte dei poveri studenti pacifici dopo giorni di violenze e abusi verbali, la medesima modalità con cui da settimane tentato di propagandare revisionismo storico nel merito della Strage di Bologna del 1980 chiedendo di aver riaperta l’inchiesta per pulirsi le coscienze dai massacri della destra.

Da Bologna a Firenze si alza un unico grido: nessuno spazio alla violenza squadrista, nessuno spazio alle loro imbarazzanti fake news di difesa, nessuno spazio al revisionismo storico.

ANTIFASCISTE SEMPRE!

 

Leggi il comunicato pubblicato il giorno dopo gli avvenimenti di maggio 2022 (facebook.com)