“I Centri Permanenti per il Rimpatrio (CPR) sono luoghi che violano la dignità umana e che limitano la libertà personale di esseri umani che sono qui rinchiusi non perché abbiano commesso reati, ma perché non in possesso del permesso di soggiorno. Il CPR di Milano, che ho visitato oggi, non fa purtroppo eccezione”. Lo dichiara il deputato Aboubakar Soumahoro, in visita ispettiva presso il Centro Permanente per il Rimpatrio di via Corelli a Milano.

“Durante la visita – aggiunge il deputato che solo lunedì scorso si era recato presso il CPR di Ponte Galeria a Roma – è emerso in modo chiaro che nel CPR vi sono enormi difficoltà del rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo.

Ad esempio, le persone trattenute qui sono state costrette a dormire fuori per diversi giorni a causa di due incendi, rispettivamente avvenuti il 19 e il 24 marzo, che hanno distrutto un intero settore del CPR.

Inoltre alla struttura, che attualmente conta  27 persone trattenute, manca anche un sistema di allarme all’interno delle stanze. Al riguardo, va segnalato che pochi giorni fa un ragazzo ha avuto una crisi epilettica notturna e non ha potuto informare il personale dell’ente gestore del malore in corso.  Infine, non vi sono attività ricreative di alcun tipo durante le giornate in attesa del rimpatrio.

Questi non-luoghi devono essere chiusi. Non è possibile continuare a collocare qui persone con vulnerabilità psichiatrica e psicologica, abbandonandole a se stesse. In particolare, sono stato profondamente toccato dalla storia di un ex tossicodipendente che ha tentato il suicidio”, conclude il deputato.