Per denunciare la strage di Stato di Cutro e avviare con un primo gesto simbolico un percorso di aggregazione tra realtà sociali che si battono per la difesa dei diritti umani di tutte e tutti, il Forum Antirazzista di Palermo, insieme con molte altre realtà locali, ha realizzato nella mattinata di sabato 4 marzo un flash mob sulla spiaggia di Mondello.

Erano presenti in tanti: dalla CGIL al centro salesiano di S. Chiara, dal Presidio di Donne per la Pace ai Missionari Comboniani, da Mediterranea all’Associazione Gambiana, da Stravox all’Officina del Popolo, al Laboratorio Ballarò e all’Assemblea No Guerra, e ancora Democratica Palermo, AgisciPA/Centro Ippocrate, Exodos, Non Una Di Meno, Maldusa, Amnesty International. 

Tra un acquazzone e un altro, illuminati da un sole pallido ma confortante, sostenuti dal respiro musicale, calmo e rassicurante, delle onde verdazzurre sulla battigia, uomini e donne, ma anche bimbi, si sono sdraiati sulla sabbia bagnata, coperti da lenzuola bianche, reggendo cartelli con i nomi degli annegati di tanti trascorsi naufragi (quelli di Cutro restano purtroppo nei più casi senza nome).

È seguito poi un dibattito tra i portavoce delle associazioni presenti, accompagnato anche da qualche poesia. Unanime la denuncia di mancato soccorso a Frontex e alla Guardia Costiera, ossia all’Europa e all’Italia, in assenza di qualunque nave delle organizzazioni umanitarie, ulteriormente boicottate dal decreto Piantedosi, dopo le iniziative di Minniti e Salvini.

Unanime la volontà di garantire l’effettivo godimento di tutti i diritti umani da parte di tutti e tutte: diritto a muoversi liberamente, a partire, diritto alla vita, alla salute, alla casa, all’istruzione, al lavoro, ad un ambiente salubre, all’espressione e realizzazione dignitosa di tutti i propri desideri e aspirazioni.

Unanime la decisione di proseguire insieme il cammino intrapreso, con incontri settimanali (ogni martedì alle 20.00 a Santa Chiara), affinché la sinergia produca più creatività e più efficacia nelle strategie di lotta e di proposta. Il prossimo appuntamento sarà il 24 marzo, con una grande manifestazione, dalla sede della Guardia Costiera al porto sino alla Prefettura, nel giorno che è ormai divenuto doloroso simbolo dell’inizio della guerra d’Ucraina.

Ci dice Moustapha Jariou, dell’Associazione Gambiana: “Io sono partito perché ho il diritto di partire, perché desideravo viaggiare per vedere il mondo. Non mi chiedete perché sono partito: ogni essere umano ha il diritto di partire. Perché non vi chiedete che diritto hanno gli europei di andare in Africa, ma solo che diritto hanno gli africani di venire in Europa? Ogni giorno sono assassinati uomini, abbandonati senza soccorso, ma tutti gli uomini hanno diritto di essere soccorsi, senza distinzione di sesso razza lingua religione nazionalità. Noi siamo qui oggi, con la comunità di Palermo, che ci sta esprimendo solidarietà, per affermare questi diritti.”

E continua Ousman Drammeh, fondatore dell’associazione, studente universitario e mediatore culturale: “La lotta per la difesa dei diritti è un lavoro collettivo. Gli immigrati da soli non ce la fanno, ma neanche gli italiani da soli ce la fanno. Ed è il momento giusto per organizzarci tutti insieme. Noi siamo stati sempre qua e continueremo ad essere sempre qua, finché non cambia la situazione, finché non rispondono ai nostri appelli, per difendere i più deboli, per dare voce a chi non ha voce, per rendere visibili gli invisibili e farli sentire parte della società, parte della comunità, parte di questo Paese, perché sono esseri umani, perché non meritano di essere negati, traditi”.