Supera le cento adesioni l’appello lanciato oggi dal Collettivo di fabbrica in difesa delle lavoratrici e dei lavoratori QF ex Gkn. E’ scaduto il sesto mese senza stipendio, nessun cedolino e nessun bonifico è arrivato, e continua l’assedio da parte della proprietà in una situazione che calpesta il contratto nazionale e persino i diritti più elementari. Nomi del calibro di Gad Lerner, Moni Ovadia, Irene Grandi, ma anche studiosi e accademici come Salvatore Settis, già direttore della Scuola Normale di Pisa, il regista Citto Maselli, lo storico dell’arte Tomaso Montanari e lo storico Adriano Prosperi. Una testimonianza di pieno appoggio dimostrata assieme ad altre decine di esponenti della società civile fiorentina e italiana perché, come sottolinea il Collettivo di fabbrica e la stessa RSU ex Gkn “”quello che stanno facendo alle lavoratrici e ai lavoratori QF ex Gkn non può essere più permesso”.
“E’ passato un altro mese senza il pagamento degli stipendi, in una situazione che sta travalicando ogni decenza e che sta calpestando persino il contratto nazionale. E’ un precedente che non possiamo più permettere” sottolinea l’RSU ex Gkn. “E’ il momento di un colpo di reni, al di là delle notizie più o meno fondate che possono circolare. Il tempo della pazienza è finito e il 25 marzo prossimo Firenze dimostrerà che l’ex Gkn non si tocca, che è un progetto collettivo e che la parola reindustrializzazione dovrà fare rima con responsabilità, equità e onestà”.
Il testo circolato in queste ore è la prima di una serie di iniziative messe in campo dal Collettivo di fabbrica, tra cui la campagna di crowdfunding in sostegno dei progetti di reindustrializzazione dal basso che verrà lanciata nei prossimi giorni, ed è un appello aperto, che si prevede crescerà nei numeri e nella diffusione nelle prossime ore e nei prossimi giorni, in vista della grande manifestazione prevista a Firenze per il 25 marzo prossimo in difesa dei diritti calpestati e per un futuro che va tentato e costruito assieme.