Autrici e autori da tutta Europa saranno questo fine settimana al presidio ex-GKN di Campi Bisenzio, per il primo festival internazionale di letteratura working class in Italia, organizzato dalla casa editrice Edizioni Alegre, insieme al Collettivo di Fabbrica GKN, la Soms Insorgiamo e in collaborazione con Arci Firenze, con la direzione artistica di Alberto Prunetti, direttore della collana Working Class di Alegre.
“Regaliamo a Campi Bisenzio e alla provincia di Firenze un evento culturale autorevole e di grande spessore – commenta il Collettivo di Fabbrica GKN -, che deve continuare ad esistere anche indipendentemente da GKN. Questo festival deve diventare un evento culturale fisso, che metterà Campi Bisenzio sulla cartina d’Europa. Dopo il primo festival a Bristol, Campi Bisenzio ora, in tutta Europa, è la sede del festival internazionale della letteratura working class”.
Nella tre giorni si alterneranno autori e autrici internazionali come D. Hunter, Cynthia Cruz, Anthony Cartwright e Cash Carraway e ospiti italiani come Simona Baldanzi, Claudia Durastanti e Wu Ming 1.
“Si tratta del primo festival di letteratura working class nel nostro paese e a livello mondiale c’è solo il precedente di Bristol nel 2021 – commenta la casa editrice Alegre -. La stessa collana working class diretta da Alberto Prunetti è unica nel suo genere. La letteratura working class, pur solitamente bistrattata dai grandi marchi, si sta pian piano imponendo a livello internazionale, e in Italia anche grazie alla nuova visibilità delle soggettività operaie data dalla lotta di Gkn”.
Tanti gli eventi culturali che ruoteranno attorno ai libri di cui si parlerà, come il reading di poesia operaia e quello tratto dal romanzo “Alla linea” dell’operaio bretone Joseph Ponthus, che sarà a cura degli operai e delle operaie ex-GKN. E poi ancora proiezioni di film, pièce teatrali, una mostra d’arte e di fotografia e un concerto live sabato 1 aprile.
“Da venti mesi portiamo avanti una lotta che ha raccolto attorno a sé le migliori competenze di questo paese – conclude il Collettivo di Fabbrica -. Lo vediamo ogni giorno, nelle proposte di reindustrializzazione, nella capacità di portare ancora in piazza le persone e di ricevere l’appoggio della nostra città, lo abbiamo visto nella redazione della proposta di legge contro le delocalizzazioni, così come nell’impegno di singoli e realtà organizzate per la consultazione popolare o per il crowfunding. In questi venti mesi ci siamo fatti classe dirigente e una classe dirigente, da sempre, deve occupare anche il mondo della narrazione, perché tanto dipende anche da come la si racconta la storia e la classe lavoratrice deve riprendersi anche la parola, deve riprendersi tutto. Rompiamo l’assedio una spallata dopo l’altra. Il prossimo fine settimana lo facciamo con il festival di letteratura working class”.
Il festival permetterà per tre giorni di far incontrare mondi spesso separati: la fabbrica e la città, la letteratura e le persone non privilegiate, le riflessioni sulla classe sociale e quelle sul genere, l’etnicità e l’orientamento sessuale. Tutto questo alternando momenti di analisi critica e di convivialità.
Ci sarà anche lo “Spazio Prole”, con tanti eventi per bambine e bambini, perché questo è un festival per tutte e tutti, da 3 a 99 anni e perché solo socializzando il lavoro di cura si può permettere davvero a tutte e tutti di partecipare.