Le forze di sicurezza hanno annunciato di aver smantellato una cellula di agenti al servizio di forze straniere che stava architettando attacchi contro impianti industriali, come quelli avvenuti ad Isfahan. Sarebbero 5 le persone arrestate e altre due sono tutt’ora ricercate. Sono di nazionalità iraniana. Un comunicato criptico che probabilmente serve a dare rassicurazioni all’opinione pubblica interna.

Sul fonte della rivolta popolare contro il regime, si registrano mobilitazioni significative soltanto nel Kudistan iraniano e nel Belucistan. Nel capoluogo Zahedan si sono svolte diverse manifestazioni per protesta contro l’arresto di un imam sunnita. L’esercito ha mobilitato mille soldati, in appoggio ai pasdaran, per controllare la situazione.

Dal carcere di Evin, a Teheran, sette detenute hanno fatto uscire, tramite i loro avvocati, un appello nel quale denunciavano le torture subite e le minacce di stupro per ottenere confessioni coercitive. Uno dei metodi usati dai carcerieri è quello delle false esecuzioni.