Sblocchiamo le Comunità energetiche, interveniamo contro la povertà energetica!
L’appuntamento è per domani 15 novembre alle ore 11,00 con un sit-in ne pressi del Ministero
dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in Via Cristoforo Colombo (ma la mobilitazione
nazionale correrà anche online via social) organizzato da Legambiente, insieme alla Rete delle
Comunità Energetiche Solidali, per chiedere al Governo e al Parlamento di accelerare la
conclusione dell’iter normativo per permettere di sviluppare le comunità energetiche rinnovabili in Italia.
Ad oggi continuano infatti a mancare i decreti attuativi del D. Lgs. 199 dell’8 novembre 2021.
Manca la definizione degli incentivi da parte del Ministero, l’ARERA è in ritardo sull’emanazione delle regole attuative, ci sono difficoltà ad avere dai distributori locali le informazioni necessarie per identificare le cabine primarie.
A ciò si aggiunge il problema strutturare della rete elettrica.
Si tratta di insopportabili ritardi e di assenza di regole attuative che stanno bloccando lo sviluppo delle comunità energetiche in tutto il Paese.
Eppure, sono uno strumento efficace per contrastare il caro bollette, la povertà energetica,
la crisi climatica, la dipendenza energetica.
I Comuni colpiti dal sisma del 2009 e 2016, a cui è rivolto il bando del Fondo Complementare PNRR che finanzia gli impianti rinnovabili e le comunità energetiche, stanno -per esempio- toccando con mano le difficoltà procurate dal vuoto normativo, con l’impossibilità di dare in modo esaustivo tutte le risposte ai cittadini e alle imprese che hanno manifestato la volontà di aderire.
Per maggiori info sul sit-in: www.legambiente.it.
Nel nostro Paese anche le comunità energetiche, come le rinnovabili, faticano a diffondersi.
Come certificato da Legambiente, sulle 100 comunità energetiche mappate in Italia a giugno 2022, solo 16 sono riuscite ad arrivare a completare l’intero iter di attivazione presso il GSE e di queste solo 3 hanno ricevuto i primi incentivi statali. E tutto ciò a causa di ritardi e di lungaggini burocratiche,della mancanza degli incentivi da parte del Ministero e del ritardo di Arera sull’emanazione delle regole attuative, che si uniscono alle difficoltà nel ricevere le informazioni necessarie a identificare l’ambito di sviluppo delle CER, ai ritardi nelle registrazioni e al ricevimento degli incentivi, ma anche a preventivi onerosi per allacci alla rete.
Qui gli approfondimenti di Legambiente:
https://www.legambiente.it/comunicati-stampa/in-italia-ancora-i-ritardi-e-ostacoli-allo-sviluppo-delle-comunita-energetiche-rinnovabili/.

Le difficoltà a pagare le bollette della luce e del gas sono sempre più diffuse.
La povertà energetica aggredisce sempre più famiglie, come certifica chi è quotidianamente in prima linea contro le povertà.
Le comunità parrocchiali parlano ormai di un disagio che sta scuotendo profondamente la consapevolezza del Paese e determinando gravi conseguenze sul piano economico, occupazionale e
sociale.
La Caritas di Roma ha dedicato a questo tema il quaderno dal titolo “Povertà energetica e
solidarietà” che, oltre a contenere i dati raccolti nei centri di ascolto parrocchiali e diocesani sulle persone assistite per questo tipo di problema, propone degli spunti di approfondimento e iniziative concrete a cui aderire. Qui per scaricare il quaderno: http://www.caritasroma.it/wp-content/uploads/2022/11/Quaderni_def_2_11_2022.pdf.

La Caritas di Roma avanza precise proposte.

Alle Istituzioni, chiedendo di prorogare il servizio di maggiore tutela per la protezione delle fasce di popolazione che avrebbero notevoli difficoltà a sostenere gli incrementi che di fatto a realizzarsi con l’obbligo di accesso al mercato libero; di pubblicare con ogni urgenza i Decreti attuativi dei provvedimenti che consentirebbero lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili nel nostro Paese; di rafforzare i provvedimenti, gli investimenti per agevolare l’accesso ai piani di efficientamento energetico anche degli edifici, delle abitazioni delle famiglie, delle persone con redditi più bassi; di ridurre gli oneri fiscali, a partire dall’IVA, gli oneri di sistema, sui consumi energetici delle fasce di popolazione più fragili, sulle famiglie numerose, sulle famiglie con donne sole con bambini o con persone anziane o particolarmente malate.

Alle Aziende del settore energetico, chiedendo di costituire dei fondi propri a cui attingere per
sostenere il pagamento delle bollette di consumo alle persone, alle famiglie in condizioni di povertà assoluta; di ridurre il ricorso a campagne commerciali aggressive per indurre le persone a scegliere in maniera a volte inconsapevole al mercato libero; di promuovere forme autonome di agevolazione della clientela più in difficoltà nel regolare pagamento delle bollette di utenza.
Alle Comunità e ai cittadini, chiedendo di rendersi personalmente disponibili ad acquisire e attuare le conoscenze di base per adottare comportamenti consapevoli e responsabili nell’uso delle risorse energetiche (acqua, energia elettrica e gas) e contrastare le molteplici forme di spreco delle risorse.