Le dimissioni di Letizia Moratti: attestato di una sconfitta e di un fallimento drammatico, urge svolta nella sanità nel segno della discontinuità”, Marco Caldiroli, Presidente nazionale Medicina Democratica.

Dopo le dimissioni di Letizia Moratti da assessora al Welfare e Vicepresidente della Regione Lombardia, diventa cruciale l’appuntamento fissato a Milano il 4 novembre alla sede ARCI, in Via Bellezza 16/A, dalle ore 9:00 alle 13:00, per la presentazione delle Proposte per una nuova politica sanitaria in Lombardia”, elaborate dal Coordinamento Lombardo per il Diritto alla Salute Dico 32! a cui aderiscono oltre 50 associazioni e comitati.

Hanno infatti già confermato la loro partecipazione i rappresentanti di tutte le forze politiche di opposizione all’attuale maggioranza in Regione Lombardia e una larghissima rappresentanza delle organizzazioni sindacali, associazioni e comitati quali M5S, PD, Lombardi Civici Europeisti, Azione, Sinistra Italiana, Rifondazione, +Europa, CGIL Regionale, UIL Regionale, Sial Cobas, ACLI, ARCI, Centro Studi Mario Negri, Prima la Comunità, Laudato sì, Comitato Vulvodinia e neuropatia del pudendo, mentre si attendono altre conferme nelle prossime ore.

Le dimissioni di Letizia Moratti sono l’attestato di un totale, drammatico fallimento – ha detto Marco Caldiroli, Presidente nazionale di Medicina Democratica – la dimostrazione che occorre, come da sempre denunciamo, una svolta radicale nella sanità in Lombardia, nel segno di una totale discontinuità con la gestione Moratti-Fontana e con le scelte dei governi di centro destra che hanno governato fino ad oggi la Regione Lombardia e che hanno portato ai risultati tragici evidenziati nel periodo della pandemia. “Dalla grande manifestazione del 23 ottobre dello scorso anno – ha aggiunto Vittorio Agnoletto – siamo andati avanti con l’elaborazione collettiva di poposte concrete su cui apriamo il confronto e sui cui chiediamo risposte, osservazioni, contributi: la sanità rappresenta il 75% del bilancio regionale, su questo si gioca la partita politica principale e su questo chiediamo la verifica di volontà reali di contrastare con scelte alternative il disastro di cui porta la responsabilità l’attuale maggioranza”.

“5 i punti chiave alla base delle proposte – ha sottolineato Angelo Barbato, del Coordinamento per il Diritto alla Salute Dico 32:

  1. Programmazione socio-sanitaria regionale e territoriale col contributo dei comuni e di forme di partecipazione dei cittadini;
  2. Sanità territoriale fondata su una rete di servizi decentrati e accessibili per garantire tutti gli interventi, dalla prevenzione fino alle cure primarie e specialistiche, integrate con gli ospedali tramite i distretti e le case della comunità.;
  3. Finanziamenti del PNRR per lo sviluppo della sanità territoriale indirizzati ai servizi pubblici;
  4. Servizi privati coordinati dalle aziende sanitarie territoriali senza nessuna competizione con i servizi pubblici, con contratti vincolati in relazione agli obiettivi di salute della programmazione territoriale;
  5. Ritiro delle richieste di autonomia regionale differenziata in materia sanitaria e nessuna incentivazione di forme assicurative di sanità integrativa”.