Il 15 gennaio 2022, la raffineria di La Pampilla ha versato circa 11.000 barili di petrolio nel mare peruviano di Ventanilla, evento descritto dalle agenzie internazionali come il peggior disastro ambientale della storia recente in Perù. L’OEFA ha determinato la responsabilità di Repsol ed ha previsto future multe sulla base delle sei procedure avviate contro la compagnia petrolifera.

L’Environmental Assessment and Enforcement Agency (OEFA) del Perù ha riferito l’imposizione di 42.000.000 di soles (circa 10.500.000 di dollari) alla compagnia petrolifera spagnola Repsol per aver fornito informazioni false e non aver agito di conseguenza dopo una fuoriuscita di petrolio a metà dello scorso gennaio.

La prima di queste sanzioni, indica il comunicato ufficiale, ammonta a 13.900.000 di soles (3.500.000 di dollari) per “aver inserito nel verbale di emergenza informazioni false relative al calcolo del volume di greggio sversato, dell’area impattata e del periodo dello sversamento avvenuto il 15 gennaio 2022”.

Il secondo è stato “per non aver effettuato il contenimento e il recupero dell’idrocarburo, né le azioni di pulizia dell’area del suolo colpita”, secondo il rapporto dell’OEFA, e raggiunge le 29.000.000 di soles (7.200.000 di dollari).

L’OEFA ha determinato la responsabilità aziendale di Repsol e prevede sanzioni future sulla base delle sei procedure amministrative sanzionatorie avviate nei suoi confronti.

Da parte sua, Repsol ha dichiarato che sta avanzando nel processo di risarcimento nei confronti delle 10.300 famiglie di pescatori colpite dalle conseguenze della fuoriuscita, secondo le linee guida stabilite dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).

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