Il turismo è un ottimo biglietto da visita per ogni nazione. Negli ultimi anni è cresciuto, tanto da diventare un’industria multimiliardaria con sempre più paesi che vogliono attrarre visitatori. Poiché la domanda per viaggiare in nuovi posti cresce, paesi come l’Uzbekistan hanno iniziato a investire in una campagna turistica per attrarre turisti e viaggiatori. Ma la domanda sorge spontanea: è tutto così idilliaco come sembra?

L’ultima campagna pubblicitaria dell’Uzbekistan mostra un paese sicuro con una società moderna, aperta e accogliente verso persone provenienti  da ogni parte del mondo. Tuttavia, la verità è che rimane un luogo molto pericoloso per le persone appartenenti alla comunità LGBTQ. Come riportato da The Diplomat:

“ L’Uzbekistan  è una delle due ex repubbliche sovietiche dove le relazioni sessuali consensuali tra uomini vengono punite dalla legge. In base all’articolo 120, coloro sotto processo per violazione possono essere condannati a fino a tre anni di reclusione. Inoltre, uomini gay o bisessuali e persone transgender rischiano minacce, abusi e torture”.

L’articolo 120 del Codice Penale del paese è un residuo del proprio passato sovietico, il quale continua a violare i diritti fondamentali delle persone come la privacy e l’autonomia personale. Nonostante questa legge non venga applicata alle relazioni dello stesso sesso tra donne, questo non le esclude dallo stigma, dalla discriminazione e dalla violenza che viene applicata nel paese nei confronti delle persone LGBTQ.  La realtà, quindi, di una bellissima vacanza apparentemente innocua in Uzbekistan nasconde censure e punizioni ai propri cittadini che non aderiscono alle norme eterosessuali della società.

Molte organizzazioni hanno aperto proteste internazionali come l’Association of Human Rights in Central Asia (AHRCA) con l’obiettivo di depenalizzare le relazioni omosessuali. Tuttavia, questi sforzi non hanno prodotto alcun risultato positivo.

Human Rights Watch, in una delle loro segnalazioni, ha dichiarato che “cinque uomini […] hanno detto a Human Rights Watch di aver pagato tangenti fino a 1000 dollari per impedire conoscenti di rivelare alle famiglie o ad altri il loro orientamento sessuale. Due di loro ha dichiarato che hanno dovuto pagare una tangente anche alla polizia”. Inoltre, “Le autorità uzbeke hanno respinto inviti a depenalizzare gli omosessuali. Nel marzo 2020, durante la Commissione delle Nazioni Unite sui diritti dell’uomo che riguardava l’Uzbekistan, un rappresentante governativo dichiarò che “lo stile di vita [delle persone LGBT] non è accettato dall’Islam e non è in linea con la mentalità uzbeka”.

L’Uzbekistan non solo sopprime il diritto delle persone a scegliere il loro stile di vita, ma utilizza la religione per giustificare le proprie azioni. Nessuno nega che l’Uzbekistan sia un bellissimo paese con una cultura vibrante e molte tradizioni. Ciononostante, chi lo vuole visitare deve conoscere la realtà del luogo per non essere ingannato dagli spot pubblicitari. Mentre sei in vacanza, lì ci sono persone che ogni giorno vivono nella paura di essere denunciate.

L’obiettivo di questo articolo non è quello di sconsigliare una visita in Uzbekistan perché sarebbe controproducente per gli uzbeki i cui mezzi di sostentamento dipendono dal turismo, e molti dei quali potrebbero appartenere alla comunità LGBTQ. Ora più che mai hanno bisogno di un appoggio per aiutarli nella loro causa. L’obiettivo è quello di rendere consapevoli i turisti e gli attenti osservatori per fargli conoscere una realtà nascosta.

Il governo uzbeka possiede fondi per deviare proteste e diffondere una falsa immagine nel mondo. È nostro compito non cadere vittime della loro propaganda.

Traduzione dall’inglese di Elisa Aiello. Revisione di Thomas Schmid.