Ieri ancora un presidio, convocato dalla Mamme in Piazza per la Libertà di Dissenso, in concomitanza con la visita della Consigliera Regionale Francesca Frediani

Presenti al presidio:
– Unione Popolare con alcuni dei propri candidati piemontesi
– ANPI sezione di Grugliasco
– Movimento NoTav

Le detenute del Lorusso e Cutugno di Torino continuano lo sciopero della fame per sensibilizzare la politica sulla condizione carceraria. Rileviamo che l’unica forza politica presente è stata Unione Popolare.

La consigliera Frediani ha rilasciato delle dichiarazioni all’uscita di cui riportiamo alcuni passaggi salienti: “Le richieste sono sempre le stesse, che sento da diversi anni, questo significa che molti problemi non si risolvono. Qualcosa è migliorato in questi ultimi mesi soprattutto grazie all’arrivo della nuova Direttrice. Rimangono le solite problematiche soprattutto inerenti al tema della sanità. Il problema delle detenute con problemi psichiatrici continua ad essere irrisolto. C’è anche un problema d’igiene. Si devono condividere degli spazi molto stretti. Basterebbe poco forse per migliorare alcune situazioni. Su altre occorrerebbe un intervento della politica per rendere più vivibili questi spazi. Sarebbe un sollievo non solo per le detenute ma anche per il personale che si trova spesso a dover gestire delle situazioni molto complesse e difficili. Su Torino c’è il problema dei Magistrati di sorveglianza, che le detenute chiedono di poter incontrare. C’è il problema, molto sentito, delle misure alternative: sia per il sovraffollamento che per il reinserimento nella società“.

Il comunicato stampa della Frediani:

Solidarietà e sostegno alla lotta delle detenute del carcere di Torino!
Durante la visita al Lorusso e Cotugno ho avuto modo di constatare ancora una volta le difficili condizioni a cui sono sottoposte detenute e detenuti.

Le donne che ho incontrato oggi, in sciopero della fame da più di un mese, chiedono che la drammatica situazione carceraria torni al centro del dibattito politico, In particolare per venire a capo di una situazione sanitaria ed igienica al limite, fra spazi risicati, sporchi e condivisi, anche con utenti affetti da disturbi psichiatrici.

Chiedono un trattamento dignitoso, una presa di posizione sulle pene alternative e progetti che prevedano prima di tutto la prevenzione e il reinserimento nella società.

Per venire incontro a molte richieste basterebbe poco, a volte anche solo un detergente o un sapone in più.
Per altre problematiche serve un un intervento forte della politica che oggi, tuttavia, alle prese con una campagna elettorale in cui il tema della sicurezza spicca solo come pretesto per far leva sulle paure della gente, sembra essersi dimenticata che fra le celle maleodoranti dei penitenziari vivano delle persone con gli stessi nostri diritti.

Le dichiarazioni di Francesca Frediani ai nostri microfoni: