Aiuti di carta. È la denuncia delle organizzazioni della società civile yemenite contro autorità locali e agenzie internazionali di soccorso umanitario.
“Ai profughi e poveri in Yemen arrivano briciole. Il 70% degli aiuti internazionali stanziati finisce in spese amministrative”, denuncia il Consiglio per la supervisione delle attività umanitarie. Un altro aspetto delle irregolarità è il valore del cambio del dollaro in valuta locale. Quello ufficiale è di 220 rial per dollaro, mentre sul mercato libero è di 760. Un divario contabile che può essere spiegato soltanto con la corruzione dilagante.
L’ONU stima che due terzi della popolazione yemenita ha bisogno di aiuti per sopravvivere e negli otto anni di guerra sono stati spesi 17 miliardi di dollari di aiuti complessivi, gestiti da agenzie e organizzazioni umanitarie sia dell’ONU che nazionali, in coordinamento con i due governi yemeniti (con sedi rispettivamente a Sanaa e Aden).